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A metà dicembre, nel pieno della preparazione per la nuova stagione, Jannik si è concesso una partita ad Alicante in uno dei centri del “Boss” Belasteguin, insieme a Simone Vagnozzi. Nulla più che un passatempo nel segno del divertimento, ma che ha portato decisamente bene
di Marco Caldara | 30 gennaio 2024
E se nello storico trionfo di Jannik Sinner all’Australian Open avesse qualche merito anche… il padel? È chiaramente una esagerazione, eppure nel corso della preparazione dello scorso dicembre, svolta ad Alicante insieme al suo team, l’altoatesino ha trovato anche il tempo per giocare a padel e divertirsi. Evidentemente, nel pieno del lavoro atletico in vista dell’anno nuovo, coach Simone Vagnozzi l’ha ritenuto un buon modo per permettere al suo assistito di staccare un po’ dalle fatiche degli allenamenti.
Così un pomeriggio lui e Jannik si sono recati al Bela Padel Center della città, uno degli impianti di proprietà del “Boss” Fernando Belasteguin, per una partita puntualmente documentata dagli account social dell’impianto. Dall’altra parte della rete un giovane talento locale e un insegnante del centro, che si sono divertiti ad affrontare una star del tennis, ma occasionalmente in veste di padelista.
Dal video, già all’epoca molti avevano notato una certa dimestichezza dell’azzurro col gioco, che inizialmente può apparire simile al tennis ma in realtà ha dinamiche completamente diverse, così come gli spostamenti che richiede. Segno che, con buona probabilità, dalla precedente esperienza agli Internazionali BNL d’Italia (quando ammise di non aver mai giocato a padel prima) a Sinner era già capitato altre volte di mettere i piedi dentro una “gabbia”.
Molti appassionati infatti, ricorderanno la partitella giocata da Jannik al Foro Italico durante gli IBI, come evento promozionale per il lancio del BNL Italy Major Premier Padel. Lo scorso maggio, il 22enne della val Pusteria scese in campo insieme alla leggenda del calcio italiano Francesco Totti e a due dei giocatori di punta del movimento italiano, i romani Michele Bruno e Giulio Graziotti, divertendosi di fronte a centinaia di fan ma ammettendo anche di non aver mai provato il padel prima di allora, come si notò dalle difficoltà nella gestione delle sponde e di determinate palle, saggiamente proposte dai più esperti avversari.
Ad Alicante, invece, Sinner è parso decisamente più abituato e soprattutto si è divertito un sacco, a testimonianza di come il padel sia in primis in grado di divertire, con buona pace di chi lo snobba per partito preso. E poi, nel suo caso ha pure portato bene. Dunque, chissà che per l’altoatesino non possa diventare un piacevole passatempo e magari anche un rito abituale durante l’off-season o la preparazione ai tornei del Grande Slam. La prima volta ha funzionato e i tennisti, si sa, sono tipi scaramantici.