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Dopo un Fernando Belasteguin molto attivo a livello imprenditoriale e Sanyo Gutierrez che collabora con l’ex numero 1 ATP Juan Carlos Ferrero, anche Paquito Navarro ha annunciato l’apertura della sua prima accademia, gestita dal suo coach Ramiro Choya. È il loro modo per investire per il futuro, ma anche per restituire qualcosa allo sport che li ha resi leggende
15 febbraio 2024
Si dice spesso che il padel abbia un futuro radioso, ma non sempre si riesce a verificare con i numeri la veridicità dell’affermazione. Di sicuro, Fernando Belasteguin, Sanyo Gutierrez e Paquito Navarro, tre geni che hanno trainato il padel da sport di nicchia a evento mainstream, stanno provando a lasciare un’eredità di altissimo livello alle generazioni future.
Bela e Sanyo negli scorsi anni si erano già spesi in questo senso, inaugurando le loro Academy, e adesso li ha raggiunti anche Paquito, che ha annunciato la scorsa settimana l'apertura della sua prima accademia, sui campi del centro Mad4padel di Madrid, gestita da quel Ramiro Choya che peraltro sarà il suo coach quest'anno. Il profilo Instagram dell’Academy, appena nato, è in continuo aggiornamento ma spicca soprattutto un post: è stata appena annunciata “la prima settimana per i giocatori internazionali”, dall’11 al 15 marzo, con Navarro che ovviamente sarà presente.
Il primo padelista di vertice a ragionare da imprenditore nell’ottica accademie è stato Fernando Belasteguin, l’icona del padel del passato (e del presente). Nel novembre 2020, in pieno boom della disciplina, il “Boss” ha creato il suo Bela Padel Center ad Alicante. Per intenderci, il posto in cui durante la preparazione invernale Jannik Sinner ha giocato con la pala e coach Vagnozzi, prima del suo trionfo epocale agli Australian Open.
L’obiettivo di Bela, che già da tempo sta pensando a una carriera oltre l’attività da giocatore professionista (e non lo ha mai nascosto), è quello di aprire altri 10 centri fra Italia, Messico e Stati Uniti. Senza trascurare ovviamente la Spagna, visto che Bela aprirà a breve anche 20 campi a Barcellona, città dove risiede fin da quando lasciò la sua Pehuajò per approdare in Europa. L’obiettivo per il futuro centro catalano è quello di creare un vero e proprio hub del padel, orientato alla crescita dello sport, allo sviluppo di nuovi talenti e pronto ad attirare l’interesse di tanti brand internazionali.
Anche in Svezia, attraverso la sua collaborazione con l'Every Padel di Jönköping, Belasteguin ha messo il suo zampino, mentre per il momento non sono ancora decollati i progetti negli Emirati Arabi, annunciati nel 2021 ma mai partiti ufficialmente. Magari l’occasione arriverà nel 2025, visto che l’argentino ha appena annunciato ufficialmente – anche se già l’aveva detto in varie occasioni – che quella al via a breve dall’Arabia Saudita sarà la sua ultima stagione da giocatore professionista. Poi potrà occuparsi esclusivamente delle attività extracampo, quindi tuffarsi a pieno all’interno del mondo Academy.
Belasteguin è sicuramente il più attivo e ambizioso da questo punto di vista, ma anche Sanyo Gutierrez ragiona in grande e sta lavorando benissimo per il proprio futuro. Lo sta facendo collaborando sportivamente col suo coach Claudio Gilardoni ma soprattutto dal punto di vista imprenditoriale con Juan Carlos Ferrero, ex numero 1 del ranking Atp e oggi coach di Carlitos Alcaraz, uno dei migliori tennisti del mondo. Con 12mila follower su Instagram, la loro JCF Sanyo Equelite Padel Academy di Alicante è sempre più conosciuta da appassionati e addetti ai lavori.
Si tratta della prima accademia internazionale di padel al mondo, intesa come un centro di formazione per professionisti con tutto ciò che serve per allenarsi all'interno (campi, palestra, fisioterapia, psicologi) e all'esterno (scuola, alloggio, ristoranti) dell’ambito prettamente sportivo. Di questo progetto fa parte anche la numero uno del ranking femminile Paula Josemaria: un’idea che si sta allargando a macchia di leopardo, coinvolgendo giocatori provenienti da Spagna, Argentina, Cile, Russia, Italia, Messico e Svezia. Il tutto anche grazie a numerose collaborazioni – anche con club nel nostro paese – studiate per diffondere il metodo sia fra i giocatori sia fra gli allenatori. Se il presente è già bello, il futuro può dunque diventare stupendo. Anche grazie a tre leggende che non tramonteranno mai.