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L’ultima scoperta di talent scout Lamperti: giocherà con Jimenez

Il veterano argentino conferma la sua volontà di formare talenti e nel 2024 giocherà a tempo pieno a fianco dello spagnolo Josè Jimenez, 26 anni più giovane di lui. Una coppia che nell’ultimo torneo dello scorso anno ha mostrato un gran potenziale, ed è reduce da una bella esperienza insieme in Argentina

di | 27 gennaio 2024

Che padel sarebbe senza Miguel Lamperti? Altri vincono (molto) di più, altri giocano meglio, tutti sono più giovani, eppure il 45enne argentino di Bahia Blanca rimane uno dei simboli del circuito, amatissimo in ogni parte del mondo per il suo carisma e l’abitudine a non prendersi troppo sul serio. Perché bene i risultati, gli sponsor, le attenzioni, ma il padel rimane pur sempre un gioco e per lui soprattutto un divertimento. Tuttavia, guai a credere che non ci tenga e anzi, col tempo si è gradualmente trasformato nel mentore di tanti giovani. Come dimenticare i primi grandi risultati di Arturo Coello, che proprio a fianco di “Miguelito” giocò due semifinale in avvio di 2021, oppure la crescita di Jon Sanz e di tanti altri.

Un percorso che il veterano dai capelli bianchi porterà avanti anche nel 2024, dividendo il campo con lo spagnolo Josè Jimenez Casas, classe 2004, cioè 26 anni più giovane di lui. Una scelta giustificata dalla volontà di avere a fianco un giocatore fresco in grado di arrivare dove lui non arriva (più), ma anche dal desiderio di continuare a trasmettere ai giovani un po’ del suo amore per il gioco.

La coppia Lamperti-Jimenez non è una novità assoluta: avevano già diviso il campo lo scorso dicembre a Milano, partendo dalle qualificazioni e arrivando a lottare al secondo turno contro Stupaczuk/Di Nenno, e visto che quella soluzione arrangiata per caso ha funzionato hanno deciso di trasformarla in definitiva. Un’opportunità per il giovane numero 103 del ranking FIP, che può andare a scuola di esperienza ed esperienze, così come per Miguel, che col nuovo compagno si troverà costretto a ripartire dalle qualificazioni ma non ha battuto ciglio. Sicuro di poter fare subito bene.

Per iniziare, Lamperti e Jimenez hanno condiviso una lunga trasferta in Argentina, dedicata a preparazione atletica e qualche esibizione. Un buon modo per conoscersi anche fuori dal campo, iniziare a fare squadra e affinare il rapporto. Si dice che convivere con Lamperti non sia semplicissimo, perché è un compagno molto pretenzioso e la differenza d’età – e quindi di abitudini – può avere il suo peso. Ma un giovane da lui può solo imparare e Jimenez l’ha capito. “È stata un’esperienza indimenticabile che mi lascerà grandi ricordi, oltre che un amico, padre e compagno unico. Ogni giorno continuo a imparare qualcosa, su di te e sulla persona meravigliosa che sei”.

Parole al miele che testimoniano come l’intesa umana sia a buon punto, mentre per quella sportiva parlano le prestazioni di Milano, dove al primo torneo insieme riuscirono subito a fare grandi cose. L’obiettivo delle coppia, almeno inizialmente, può essere quello di qualificarsi con costanza per il tabellone principale dei tornei, e provare magari a firmare qualche scalpo. Hanno i mezzi per riuscirci, perché Lamperti ha una classe innata (e ancora tanta voglia di lottare) mentre il compagno può mettere sul piatto freschezza, personalità, voglia di emergere e di sfruttare al più possibile un’opportunità unica, di quelle che poi per i giovani rischiano di scarseggiare per qualche anno, visto che Lima e Diaz hanno detto basta e Belasteguin lo farà presto.

Lamperti, invece, di ritiro non parla e anzi, ha appena rinnovato per un altro anno il contratto con l’azienda Nox, suo partner tecnico dal lontano 2008. È la relazione giocatore-marchio più duratura del circuito, e pure una delle più particolari. Miguel, infatti, non fa solo da testimonial, ma ha assunto anche il ruolo di mentore per i giovani talenti dell’academy del brand.

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