Milena va da Milano a Roma, e il suo 2020 è da 8

Mamma e papà sono serbi, ma Milena Jevtovic è nata e cresciuta a Milano, gioca per l’Italia e ora ha scelto Roma per provare a diventare una tennista. Un obiettivo lecito, perché da tempo Milena è fra le osservate speciali della sua categoria, e a 16 anni vince già fra le under 18.

Ce l’ha fatta anche in una stagione a singhiozzo che l’ha vista prendere parte a soli tre tornei internazionali, trasformando i limiti imposti dal calendario in un’opportunità per confermare le sue doti. Perché le poche cartucce a disposizione la milanese le ha sparate alla grande: a settembre ha vinto a Palermo il suo primo titolo ITF (Grado 4), a ottobre è arrivata ai quarti a Maribor (Slovenia) e infine si è spinta fino in finale a Larnaca, Cipro.

Sui campi in cemento (outdoor) della Herodotou Tennis Academy, la giocatrice tesserata per l’Harbour Club ha vinto quattro incontri di fila superando la cipriota Koutsofta (6-1 6-0), l’israeliana Cohen (6-1 6-2), la tedesca Vocke (7-5 6-4) e la lituana Paukstyte (6-2 2-6 6-3), ma le è mancato il guizzo decisivo nella finale contro la greca Dimitra Pavlou, numero uno del tabellone.

La tennista ellenica si è imposta per 6-4 6-2, ma Milena ride comunque, e grazie ai 36 punti raccolti si è portata fra le prime 500 della classifica mondiale under 18, al n.480. A 16 anni, e con pochissimi tornei a far classifica, è un’ottima base in vista del futuro.

A proposito di futuro: il suo Milena ha deciso di provare a costruirlo nella Capitale, più precisamente all’Enjoy Sporting Club e sotto la guida di Riccardo Rosolin, tecnico giovane ma con tanti anni di esperienza, in particolare all’Accademia Sanchez-Casal di Barcellona, dove ha lavorato anche con tante giocatrici di alto livello.

Una su tutte? Una giovanissima Ana Ivanovic, serba come le origini di Milena, poi diventata di lì a poco numero 1 del mondo. Fissare il suo percorso come un modello da seguire sarebbe esagerato, ma il bello dei sogni è che non costano nulla.