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Luca incamera in Tunisia il 3° titolo in doppio e punta ad un 2023 in grande stile con il focus sulle quali Slam
di Marco Gullà | 27 novembre 2022
Se 4 successi su 5 a livello ITF, tra singolo e doppio, giungono in una sola località significa che c’è un legame speciale, come quello appunto tra Luca Potenza e la città di Monastir.
In Sicilia, dopo Marco Cecchinato e Salvatore Caruso, scorrendo il ranking mondiale, troviamo proprio Luca Potenza, 22 anni, licatese, numero 457 al mondo, best ranking 437, autore di una stagione con luci e ombre, la prima nella quale il coriaceo e combattivo tennista isolano si è affacciato in maniera decisa nel circuito challenger dove ha colto vittorie di spessore grazie anche alle wild card concesse dal settore tecnico della Fit, segno del fatto che viene considerato un prospetto su cui puntare.
Luca, da quest’anno tesserato con il Ferratella Roma compagine di serie A2, in ambito Challenger ha raggiunto i quarti al 125 sul rosso di Perugia nel quale ha battuto in tre set lo svedese Elias Ymer, 130 al mondo, e subito dopo lo spagnolo Roberto Carballes Baena (n. 76 al mondo) ritiratosi sul 6-1 2-1 in favore del giocatore licatese che vive e si allena nella Capitale presso il Tennis Team Vianello. Rimanendo in ambito Challenger, medesimo traguardo ad inizio gennaio nella prova indoor 50 di Forlì, dove a batterlo è stato il mancino tedesco Cedric Marcel Stebe. Prima di questa sfida, c’era stato il bel successo a spese del cinese Zhang, oggi numero 101 al mondo.
Mentre a livello ITF, il classe 2000, proprio sabato 26 novembre, ha vinto la prova di doppio da 15.000 dollari a Monastir insieme al francese Artur Bouquier. In finale si sono imposti con un duplice 6-2 sulla coppia Ray Ho (Taipei) – Bu Yunchaokete (Cina).
Nel corso di questa stagione, nel singolare per Potenza semifinali a Gubbio, Bolzano e Sintra in Portogallo. Il tennista licatese (ha 4 fratelli che giocano anche loro a tennis) chiuderà il 2022 con un altro torneo sempre a Monastir in programma la settimana prossima.
Lo abbiamo sentito subito dopo aver incamerato la finale del doppio
Hai quasi chiuso il 2022 (manca l’ultimo torneo) al gradino 457, guadagnando circa 100 posizioni da gennaio, soddisfatto? Potevi fare di più?
“Spero intanto di fare il meglio possibile nell’ultimo torneo per migliorare il ranking. Devo dire in tutta onestà di non essere contento al 100% di come è andata la stagione, mi aspettavo qualcosina di più”.
In una delle ultime interviste rilasciate per questo portale, avevi detto che per il 2023 uno degli obiettivi era quello delle qualificazioni slam, pensi di potercela fare per Parigi o Wimbledon?
“Uno dei focus del prossimo anno rimane sempre quello, vale a dire la disputa di almeno una delle quattro prove Slam a livello di tabellone cadetto. Con impegno e sacrificio e facendo delle scelte mirate so di potercela fare”.
Quest’anno hai battuto giocatori di livello come Ymer, Carballes e in serie A2 lo sloveno Bedene. Che cosa significa questo per te?
“Ho giocato delle partite di buon livello ma con poca costanza. Aver battuto questi tennisti ha un certo significato per me, soprattutto il successo con Ymer a Perugia è una piccola dimostrazione del fatto che posso giocare a quel livello”.
In Sicilia, oltre a Ceck e Caruso, ci siete, tra gli altri, tu, Piraino e i fratelli Tabacco, tutti entro la top 615 atp, cosa pensi di loro?
“Ho un bel rapporto con i ragazzi che hai citato, soprattutto con i due Tabacco, li reputo dei ragazzi davvero speciali, voglio un gran bene ad entrambi, li sento spesso”.
Obiettivi per il 2023. Da dove inizierai la stagione, farai solo challenger?
“Spero di fare molti più challenger di quest’anno cercando di giocarne più possibile in cemento rispetto alla terra rossa. Vorrei entrare nei top 250 del ranking Atp, anche se so che sarà dura. Ancora non so da dove inizierò il nuovo anno in quanto devo decidere insieme al mio team se fare 6 settimane di preparazione o meno. Quest’ultima la incentrerò sul mio fisico cercando di strutturarmi maggiormente e lavorerò molto sul fondamentale del servizio”.