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Gli ultimi sviluppi del Sistema Padel: FITP e ISF per diventare precursori

Il 2025 si sta rivelando un anno molto importante per la crescita del Sistema Padel. Attivati i Centri di aggregazione territoriali e i centri periferici di allenamento, sulla falsariga di quanto avviene nel tennis. Le scuole riconosciute sono aumentate quasi del 50% e la qualità del sistema formativo e didattico inizia a lasciare il segno anche all’estero

23 giugno 2025

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I tecnici del Sistema Padel, coordinati da Ludovico Pisani (primo da sinistra) (foto FITP)

Il Sistema Italia del tennis cresce e ispira il mondo, così quello del padel prova a non essere da meno, ricalcando le orme di quanto fatto negli ultimi 25 anni nello sport “cugino”. È così che la Federazione Italiana Tennis Padel, in questo caso declinata nel settore tecnico e nell’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi”, lavora sui nostri nuovi talenti della pala, con l’obiettivo di allargare sempre di più la base e recuperare ulteriore terreno nei confronti delle altre nazioni leader al mondo.

Quest’anno – spiega Paolo Girella, coordinatore del Sistema Padel per l’ISF – abbiamo pensato di rivedere ulteriormente alcuni passaggi della nostra struttura, cercando di ottimizzarla. Siamo partiti dalla costruzione di una piramide sulla falsariga di quella che abbiamo nel tennis, seppur un po’ più corta, cercando degli step che naturalmente partono dalla base, dunque dalle scuole padel. Un sistema che abbiamo rafforzato, arricchendolo con alcune novità che riguardano la possibilità per i circoli di richiedere il riconoscimento come scuole padel complete, oppure scuole junior o scuole over”.

Nel padel, non tutte le realtà hanno ancora compreso l’importanza di attivare delle scuole per i giovani, dunque abbiamo svolto un grande lavoro di sensibilizzazione”. Un impegno che ha pagato: al momento le scuole padel riconosciute in Italia sono circa 670, a fronte delle 480 dello scorso anno. Una crescita enorme, ancora di più se si considera che una manciata d’anni fa erano solo 34. “Significa – dice ancora Girella – che il territorio sta comprendendo l’importanza del lavoro sui vivai”.

Paolo Girella, coordinatore del Sistema Padel per l'Istituto Superiore di Formazione

Paolo Girella, coordinatore del Sistema Padel per l'Istituto Superiore di Formazione "Roberto Lombardi" (foto FITP)

Sempre per incentivare la creazione di nuovi settori giovanili nei club italiani, la FITP ha anche creato dei progetti per tutte le fasce d’età, dall’under 10 in avanti. “Siamo partiti dal FITP Junior Program – dice ancora Girella – estendendolo al padel, con diverse categorie che hanno consentito a tutti i bambini delle scuole di padel di avere, già all’inizio del loro percorso, un’attività di gara. Ovviamente il progetto rimane didattico e metodologico, ma ciò ci ha consentito di far partire i Centri di aggregazione territoriali, quelli che nel Sistema tennis, per intenderci, sono i centri di aggregazione provinciali (i CAP, ndr). Nel padel non abbiamo ancora la forza di renderli provinciali, per cui siamo partiti da un’aggregazione di province”.

Ma sta funzionando ugualmente bene, basti pensare che nei tre raduni svolti nei centri da marzo a oggi, prevalentemente per under 10, i bambini coinvolti sono stati circa 1.000. “È la prova – prosegue il coordinatore – di come alla base il movimento ci sia eccome.  Questo ci dà energia, vuol dire che lavorando bene il padel può crescere in maniera veloce. In questi centri viene svolta anche un’attività di monitoraggio dei ragazzi e si cominciano a riconoscere i giovani con grandi attitudini, anche attraverso dei tornei promozionali creati all’interno dei raduni stessi”.

Ma la grande novità è un’altra, ossia l’attivazione dei CPA, i centri periferici di allenamento: sono 16 in tutta Italia e accolgono talenti di ciascuna categoria giovanile. “In sostanza sono uno per regione, anche se in alcune regioni che non hanno un numero di ragazzini particolarmente elevato è stato deciso per quest’anno di non attivarlo. Ma l'obiettivo è di farlo dal 2026. Si tratta di centri diretti dal nostro coordinatore regionale, ossia un fiduciario dell’Istituto che oltre a gestire l'attività tecnica dei CPA ha anche il compito di coordinare gli altri fiduciari della regione, oltre che di rapportarsi con il direttore tecnico di ciascuna. In sostanza – continua Girella – abbiamo costruito una piramide che parte dall'attività di base dei bambini di 5 anni, fino ad arrivare ai ragazzi di 18 anni, proponendo un percorso tecnico accompagnato anche da raduni di macroarea e raduni nazionali”.

“Siamo andati a toccare un po' tutte le fasce giovanili, d’età come di livello di gioco, e i numeri a oggi ci danno ragione. Sappiamo già di dover intervenire ulteriormente nel prossimo anno e ci stiamo già lavorando, ma siamo comunque pienamente soddisfatti di quanto fatto sin qui nel 2025, con un lavoro che di fatto è iniziato a marzo, quattro mesi fa”. Un buon test per valutarlo arriverà subito dopo l’estate, con l’edizione 2025 del mondiale giovanile appena annunciata dalla FIP: si giocherà dal 29 settembre al 5 ottobre a Reus, in Catalogna.

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Naturalmente, un cambio nella struttura della piramide ha richiesto anche vari accorgimenti quanto alle figure che se ne occupano, con l’inserimento di tanti volti nuovi. Oggi, a coordinare l’intera attività del mondo giovanile c’è una figura full-time come il tecnico Ludovico Pisani, affiancato da otto tecnici part-time che si occupano del settore tecnico nazionale giovanile. Sono quattro per il maschile (Nicola Bini, Stefano Lunari, Luigi Piazzolla e Alessandro Pupillo) e altrettanti per il femminile (Roberto Agnini, Sara Celata, Roberta Zandarin e Martina Camorani). Un team importante che, proprio come avviene nel tennis da diversi anni grazie alla figura del direttore Michelangelo Dell'Edera, è strettamente collegato all’attività dell'Istituto Superiore di Formazione.

“Come? Di fatto, sono questi stessi tecnici a occuparsi della formazione di primo e secondo livello, con il supporto di Martin Pereyra, docente dell’ISF”. Il tutto in accordo con Michelangelo Dell’Edera e Paolo Girella. Dunque, non solo tecnici dei giovani, ma anche responsabili della formazione, in un percorso destinato a innalzare di continuo le competenze di tutti. “Da non dimenticare il fondamentale supporto dei consulenti dell’Istituto per il padel: Francesca Carabelli per l’area mentale, Massimiliano Brocchi per match e video analysis, Massimo Todeschi per l’area motoria”.

Detto che per i corsi di primo e secondo grado l’ISF ha deciso di avvalersi delle proprie professionalità, per quanto riguarda il corso di maestro nazionale, nella fase che va a toccare alto livello e perfezionamento, l’obiettivo è quello di avvalersi di coach stranieri, il tutto su consiglio e supervisione di Marcela Ferrari. “Marcela – spiega Michelangelo Dell’Edera – è una professionista straordinaria e un’incredibile risorsa per tutti noi. Oltre a occuparsi delle nazioni maggiori, ha il compito di tracciare le linee guida del settore giovanile. Il suo impegno nei nostri confronti è sempre più strutturato e i contatti sono quotidiani, così che insieme si possa riuscire a raggiungere risultati di spessore. La base, dopotutto, è sempre più solida”.

Chiunque viene in Italia, compresi i tecnici spagnoli presenti al BNL Italy Major, rimane impressionato nello scoprire il sistema formativo nazionale e riconosce che anche nel padel, a livello didattico rivolto ai più piccoli, l’Italia è avanti anni rispetto a tutte le altre federazioni. “Abbiamo constatato che nel padel – chiude Girella – non sono presenti grandi studi sulla disciplina, dunque è possibile essere precursori. Anche Marcela riconosce che la nostra Federazione e il nostro Istituto sono di gran lunga gli organi più attenti alla ricerca e allo sviluppo. Abbiamo naturalmente bisogno di qualche anno per poter raccogliere i frutti di questo lavoro, ma ci riusciremo. Ci auguriamo che gli attuali giocatori italiani ci diano il tempo necessario per accompagnare anche l’Italia del padel a livelli sempre più alti. Quelli che il nostro paese merita”.

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