A Roma si sono svolte la scuola di primo livello e la pre-scuola di secondo, a cui hanno partecipato tantissimi giovani, nella quasi totalità laureati o laureandi, arrivati da tutta Italia. Il livello di partecipazione alla scuola è il risultato di una capillare attività di ricerca e recruitment
di Alessandro Mastroluca | 17 dicembre 2025
L'Italia si conferma “leader nella formazione” nel settore dell'Officiating. "Abbiamo circa 80 ufficiali di gara tra certificati ed internazionali, la nostra è una grande responsabilità. A noi spetta l’onere di trasferire le conoscenze on ed off court e di scegliere il profilo, di docente, che possa rappresentarci in termini di trasferimento della conoscenza, spiega Daniela Congia, Responsabile del Settore ufficiali di gara della Federazione Italiana Tennis e Padel, al termine della scuola di primo livello e della pre-scuola di secondo livello per UDG certificati, che si sono svolte il 15 ed il 16 dicembre a Roma.
Le lezioni sono state affidate a due nomi d'eccezione dell'Officiating Italiano: Cecilia Alberti, Gold Badge Chair Umpire full Time WTA e Silver Badge Referee; e Riccardo Ragazzini, Gold badge élite Challenger Tour supervisor ATP. "Queste due giornate, al pari di quelle che abbiamo già portato avanti al Foro Italico, vanno in una direzione e cioè quella di avere un settore dell'Officiating sempre più formato, sempre più capace e all'altezza di condurre le manifestazioni da un punto di vista tecnico e comportamentale" ha sottolineato Congia.
Daniela Congia, Responsabile Settore Ufficiali di Gara della Federazione Italiana Tennis e Padel (Foto FITP)
Un obiettivo realizzato anche attraverso la due giorni romana, a cui hanno preso parte tantissimi giovani, come dimostra l'età media bassissima, nella quasi totalità laureati o laureandi, che vedono la carriera di ufficiale di gara appetibile anche grazie all'innalzamento delle tariffe nazionali.
Il livello di partecipazione alla scuola è il risultato di una capillare attività di ricerca ed avvicinamento che parte dalle regioni e prosegue a livello centrale attraverso un processo, ormai in essere da diversi anni, che mira ad attenzionare ed a creare un percorso di crescita di ragazzi e ragazze appassionati e ben disposti all’apprendimento e alla gestione tecnica dei nostri eventi, nazionali ed internazionali, nel tennis nel Padel ma più in generale in tutte le nostre discipline. Questa intensa ed attenta attività, negli anni, ha permesso anche a regioni un tempo più “indietro” come la Lombardia, di diventare oggi storie vincenti avendo una percentuale di successo del 100% dei partecipanti alla scuola di primo livello.
Il programma si è articolato in due giornate. La prima, lunedì 15 dicembre, dedicata alla scuola di primo livello, l'avvicinamento degli ufficiali di gara nazionali verso il mondo internazionale. "Abbiamo chiamato circa 60 ufficiali di gara tra arbitri e giudici, i migliori che si sono distinti nel corso degli ultimi 2 anni, arrivati da quasi tutte le regioni d'Italia. E' una scuola vera e propria, alla fine si viene promossi o bocciati" ha spiegato Congia.
I promossi ed i bocciati, insieme agli invitati già in possesso della capacità di prendervi parte, hanno avuto l'occasione, anche se solo come uditori, di partecipare alla pre-scuola di secondo livello per White Badge che permetterà a chi la supera di essere ammesso a quella vera e propria dell'ITF per l’ottenimento del primo Badge, la prima certificazione internazionale. "Da questo punto di vista l'Italia da molti anni ha un sistema di scuole di formazione e di selezione importante che ci permette di avere una riuscita di quasi il 100% nelle scuole ITF. La Federazione ratifica le application degli UDG per le scuole internazionali, prendendo in considerazione non solo il risultato della pre-scuola ma anche le valutazioni tecniche ricevute in campo, la disponibilità ed il rispetto del Code for Officials, che sta alla base dell'Officiating" ha detto Congia.
Anche i docenti hanno sottolineato il livello di preparazione degli aspiranti ufficiali di gara certificati e l'importanza delle qualità relazionali e di comunicazione, che non si imparano solo a scuola. "Mi fa molto piacere aiutare la Federazione con la mia esperienza e poter contribuire alla creazione di nuovi referee - ha detto Ragazzini - Certamente adesso siamo in un'epoca dove con l'intelligenza artificiale forse viene un po’ a mancare questo aspetto di relazione umana ma ritengo sia sempre importante per un arbitro o per un giudice arbitro un rapporto diretto con i giocatori, con il pubblico e tutte le persone coinvolte in un torneo".
Il tennis, ha spiegato Alberti, è comunicazione, è guardarsi negli occhi. Questi ragazzi hanno vent'anni e a volte vanno sotto pressione se gli poni una domanda perché sono sempre meno abituati al confronto. Ma il tennis è ancora vecchio stile. L'arbitro deve anche dialogare con i giocatori e quindi comprendere quale sia la migliore modalità comunicativa da seguire con quello specifico giocatore. È cosa non semplice ma se trovi la chiave giusta ti riempie di soddisfazione".
Anche per questo sono così importanti le scuole di formazione, che non si riducono solo a occasioni di trasmissione di conoscenza. Selezionare chi può candidarsi a rappresentare l'Italia nel circuito internazionale significa scegliere prima di tutto “la persona” prima che un bravo ufficiale di gara. Io sono Italiana e qualsivoglia cosa accada ai colleghi Italiani, nel bene o nel male, è sia fonte di orgoglio che di dispiacere, siamo un gruppo e dobbiamo essere orgogliosi se un collega fa bene, così come essere di supporto nel caso in cui qualcosa non sia andato nel giusto verso.
Questo si costruisce cercando “le persone” in primis e non solo i bravi ufficiali di gara. Se lavori su una brava persona, poi le regole si insegnano".