Chiudi
Carla Giambelli ha recentemente dominato i Campionati Europei Under 16 di Parma, dove ha vinto singolo e doppio, ma nel 2024 era già andata a segno anche a giugno, quando aveva conquistato lo storico torneo Avvenire di Milano
13 ottobre 2024
Figlia unica, nata a Milano il 23 febbraio 2008 ma cresciuta a Concorezzo, comune in provincia di Monza e Brianza nel quale ancora oggi vive, Carla Giambelli è oggi uno dei prospetti più interessanti del nostro tennis. Ha recentemente dominato i Campionati Europei Under 16 di Parma, dove ha vinto singolo e doppio, ma nel 2024 era già andata a segno anche a giugno, quando aveva conquistato lo storico torneo Avvenire di Milano, e poi ancora a luglio, in Olanda, dove ha vinto il torneo di Hillegom, seguito da quello di Vic in Spagna. L’abbiamo incontrata tra le mura amiche, al Villa Reale Tennis di Monza, dove si allena col V-Team di coach Duvier Medina.
Quando è arrivato il tennis nella tua vita?
“Ad appena 4 anni, grazie a mio padre che mi ha trasmesso questa passione: già a quell'età andavo a tirare i primi colpi in un circolo vicino a casa. Poi i miei genitori mi hanno iscritto alla scuola del Tennis Club Villasanta”.
Quindi ti sei trasferita al Molinetto Country Club di Cernusco.
“Esatto. L’ho fatto per seguire il mio maestro di allora, Fernando Gambacurta. Ma dopo nove anni insieme, i rapporti erano un po’ cambiati per cui, tre anni fa, ho scelto di tornare a Villasanta con coach Duvier Medina”.
Duvier Medina: oggi tuo coach ma anche una persona a cui sei molto legata, giusto?
“Duvier è prima di tutto un amico di famiglia. Da sempre. Mi ha visto crescere e ci vogliamo molto bene. Severo il giusto, in campo mi spinge sempre a dare il massimo. Per me è fondamentale avere un buon rapporto con il coach anche fuori dal campo. Il fatto che mi conosca davvero è un grande vantaggio perché sa sempre come prendermi, quando spingere e quando lasciarmi un po’ respirare. E poi sua figlia Vittoria, anche lei tennista, è la mia migliore amica”.
Tua mamma Maddalena è ungherese mentre tuo papà Ivan, milanese doc, è sempre molto presente ai tuoi match. Com’è il rapporto con lui?
“Dipende molto dal mio umore, però è chiaro che quando dagli spalti mi dà la carica è sempre una bella spinta. Anche perché io sono una giocatrice che ama il caos e il tifo ad alto volume. Poi, come è normale tra padre e figlia, abbiamo discussioni, ma alla fine riusciamo sempre a chiarirci”.
Carla Giambelli è diventata la terza italiana nella storia a vincere i Campionati Europei under 16 in singolare (foto Adelchi Fioriti/FITP)
Di te, nonostante la giovane età, si dice che hai personalità e coraggio. Dovessi scegliere una parola che definisce il tuo tennis?
“Grinta”.
Sei da anni un’osservata speciale del settore giovanile federale. Qual è il tuo rapporto con la maglia azzurra?
“Da quando, nel 2019, ho partecipato alla mia prima Winter Cup, la maglia azzurra per me è sempre stata motivo di gioia. Mi sento onorata e felice quando ricevo una convocazione. Quest’anno ho giocato le qualificazioni dell’European Summer Cup a squadre in Grecia e poi a Marianske Lazne, in Repubblica Ceca. A novembre inoltre giocheremo i Mondiali. Ho un ottimo rapporto con il responsabile tecnico Nicola Fantone che mi aiuta molto nelle situazioni più complicate”.
Quanto è ‘pesante’ indossare la maglia azzurra?
“Ovviamente ne sento la responsabilità, soprattutto se parliamo di competizioni a squadre dove la tensione è maggiore rispetto ai tornei individuali. Spero di fare bene ai Mondiali e spero di essere utile anche lì come è stato per la Summer Cup”.
Fabiola Marino (sinistra) e Carla Giambelli: hanno vinto il titolo di doppio ai Campionati Europei under 16 by Lavoropiù (foto Adelchi Fioriti/FITP)
Il rapporto con le compagne: più amicizia o rivalità?
“Stiamo bene insieme. Con Virginia Proietti, in particolare, siamo amiche da tantissimo tempo. E ultimamente ho stretto anche i rapporti con Fabiola Marino, la mia compagna di doppio con cui ho vinto gli Europei a Parma. Anche Ilary Pistola è una bravissima ragazza, molto simpatica”.
Il tuo è un tennis da dentro o fuori. Stai lavorando un po’ per limare questo aspetto e cercare di contenere la tua esuberanza?
“No, tatticamente non voglio modificare nulla. Devo solo crescere e migliorare ma io voglio essere incisiva, attaccare. Non amo giocare in difesa. Ultimamente sono cresciuta nella gestione dei momenti importanti che riesco ad affrontare con ancora più coraggio. In campo sono sempre alla ricerca dei vincenti”.
Un aspetto su cui devi migliorare?
“Forse dovrei diventare più vincente nella mia testa”.
Lavori anche con un preparatore mentale?
“No, per mia scelta in questo momento non voglio avere questa figura nel mio staff. So che tante mie coetanee lo hanno ma per il momento preferisco fare da sola. In campo ci sono io e voglio imparare a gestire le varie situazioni a modo mio, con la mia testa”.
Parliamo dei tuoi colpi. Dove ti senti in fiducia e dove invece hai ancora margini di crescita?
“Ovviamente, avendo solo 16 anni, devo migliorare in ogni aspetto. Diciamo però che il diritto, con cui faccio sempre tanti vincenti, è davvero incisivo. Sto lavorando sul rovescio e sul servizio che sono colpi coi quali devo ancora trovare piena fiducia. Un altro colpo di inizio gioco con cui cerco di fare la differenza è la risposta. Soprattutto sulla seconda palla di servizio delle mie avversarie cerco subito di prendere il comando dello scambio”.
Carla Giambelli in azione (foto Fioriti)
Hai riportato, dopo 30 anni, il titolo europeo Under 16 in Italia. Mi racconti la tua settimana perfetta e cosa hai provato?
“Tante emozioni e altrettante soddisfazioni. Avendo vinto sia singolo che doppio è stata davvero la settimana perfetta. Non ci sono stati match facili, il livello era molto alto e sono orgogliosa di come ho saputo gestirli, visto che non ho perso nemmeno un set durante il torneo. Ho fatto il pieno di fiducia per il futuro. Ho capito che valgo”.
C’è stata un’altra vittoria in passato che ti ha dato emozioni simili?
“Sì, quando da piccolina, era il 2018, giocai un Ten-Pro a Miami. Vinsi l’Under 10 e feci finale nell’Under 11. Già in quell’occasione ho capito che amavo questa vita. Visitare tante nazioni, salire sugli aerei, viaggiare”.
Qual è la tennista a cui ti ispiri? Hai un idolo con la racchetta?
“Aryna Sabalenka e più ancora, anche se si è ritirata, Maria Sharapova. Tra gli uomini mi piaceva molto Roger Federer e anche Rafa Nadal. Mi sono allenata nella sua Academy, per cui ho avuto anche il piacere di conoscerlo di persona”.
Come è stata l’esperienza a Maiorca?
“Per due estati ho partecipato ai Summer Camp. La prima volta nel 2019, quando ho svolto tanti allenamenti con Toni Nadal e da lì ho avuto anche un contratto di 10 settimane all’anno per due stagioni e mi sono sempre trovata bene. Fare atletica con a fianco Nadal, in palestra, è stato speciale”.
Qual è il tuo obiettivo da junior e poi quello da professionista?
“Il mio primo obiettivo è quello di riuscire l’anno prossimo a giocare l’Australian Open Juniores. Per provare a centrare questo obiettivo, la mia programmazione adesso prevede tanti tornei Itf World Tennis Tour Juniors di grado alto. Mentre in carriera il sogno è quello di vincere Wimbledon e diventare un giorno numero 1 al mondo… Ma non è così per tutti? (ride, ndr.)”.
Carla Giambelli in azione (foto Adelchi Fioriti/FITP)
Che persona sei fuori dal campo?
“Sono una ragazza dolce, solare, gentile e disponibile. Credo anche simpatica, anche se spesso sono troppo nervosa, soprattutto quando mi vanno male le partite (ride, ndr.)”.
Studi?
“Frequento una scuola on-line con indirizzo turistico-sportivo”.
Come ti piace passare il tempo libero?
“Uscire a divertirmi con le amiche, stare con i miei genitori o con il mio fidanzato”.
Il tuo ragazzo, William Mirarchi, è anche lui un promettente tennista.
“Condividiamo il percorso tennistico. Ma quando siamo insieme non parliamo solo di tennis, anzi, altrimenti impazziremmo. Ci alleniamo con lo stesso coach. Poter condividere con lui le cose positive ma anche le difficoltà è sicuramente una cosa che mi aiuta”.
Programmazione futura?
“Un J300 Under 18 a Casablanca in Marocco, poi in Germania per un J200 e successivamente Monte-Carlo. Due settimane di allenamento e poi, a novembre, i Mondiali con la Nazionale. Per l’anno prossimo, mi piacerebbe cominciare a giocare i tornei pro, quindi Itf da 15 o 25 mila dollari, e poi chiaramente gli Slam Juniores e il Bonfiglio”.
Per una milanese come te, dopo aver vinto l’Avvenire, un successo all’altro grande torneo juniores, il Bonfiglio, sarebbe speciale.
“Intanto spero di giocarlo, poi vincerlo è tutta un’altra storia”.