Un'ora di allenamento per il 24enne azzurro alla Inalpi Arena. A dividere il campo con lui il 26enne australiano Alex De Minaur che domani esordirà nel primo singolare del torneo contro Alcaraz
di Max Grassi, da Torino | 08 novembre 2025
Per un giocatore, l’ultimo allenamento il giorno prima dell’inizio del torneo è un po’ come la prova generale a poche ore dalla “prima” per un’orchestra. Si è rilassati, certo, ma solo fino ad un certo punto. Prima del singolare d'esordio contro Carlos Alcaraz di domani, Alex De Minaur ha scelto di dividere il campo con il n.1 al mondo, come ad esorcizzare i suoi peggiori incubi: per la serie... peggio di così.
Dall’altra parte della rete, infatti, c’è Jannik Sinner, colui che lo ha già battuto 12 volte di fila (l’unico successo - che successo in realtà non è stato - per il 26enne australiano è arrivato a Parigi, nel 2023, ma solo per il ritiro dell’azzurro).
L'appuntamento è alle ore 15 con i due campioni che si erano già allenati insieme giovedì. Tra i rispettivi team c’è grande feeling. Tutto intorno all’azzurro c’è la squadra al completo: i coach Darren Cahill e Simone Vagnozzi, il preparatore Umberto Ferrara con il nuovo fisio argentino Alejandro Resnicoff e l’osteopata Andrea Cipolla, mentre a sostenere De Minaur c’è colui che lo accompagna dall’età di 9 anni: Adolfo Gutierrez.
Pochi minuti prima delle tre, l’urlo assordante della tribuna Filadelfia Est, ovviamente esaurita, segnala a Sasha Zverev e coach che la loro ora di allenamento è giunta al termine. Quando sul Centrale entra Sinner la temperatura sembra già quella di una finale. Maglietta bianca e cappellino amaranto, Jannik e “Demon” (così è chiamato sul circuito, con un simpatico gioco di parole sul suo cognome De Minaur, l'australiano, un soprannome che ben si adatta alla sua agilità e tenacia sul rettangolo di gioco) cominciano subito il loro set di allenamento.
Jannik appare subito ‘in palla’, con il pubblico pronto a sottolineare ogni prodezza dell’azzurro, come quando esplode dopo un diritto al volo colpito a tutto braccio dall'azzurro.
Sinner domina il rapido set (6-1) tanto che c’è ancora tempo per un tie-break finale che l’italiano si aggiudica con lo score di 7 a 5.
Finisce con un grande abbraccio a rete tra i due rivali, con l’australiano che esce dal campo con poche conferme ma con la consolazione che il sorteggio gli è stato amico. Infatti, Jannik e Alex non si incontreranno quest’anno, almeno nel round robin, come è invece accaduto lo scorso anno.
Dopo 5 minuti di riposo, arriva la parte più divertente dell’allenamento. Vagnozzi entra in campo, racchetta alla mano, accompagnato da Cahill che porta sotto il braccio un pesante cesto di palline.
Si parte con una serie di rovesci lungolinea, poi arrivano diritti inside-out a raffica e via così fino ad una notevole serie di palle corte giocate con maestria dal numero 1 al mondo che si conclude con il 24enne di Sesto Pusteria che alza il polliccione e scatena l’entusiasmo dei 2.000 fortunati sugli spalti.
Il pubblico si diverte e l’atmosfera in campo è rilassata e tocca anche punte di grande ilarità, come quando coach Cahill sbaglia un back di diritto e finge di accasciarsi in campo tra le risate dell’Arena che sottolinea con una grande ovazione anche l’ultimo punto che chiude l’allenamento… a vincerlo però non è Sinner bensì Simone Vagnozzi.
Scherzi a parte, Sinner è apparso in grandissima forma, lucido e reattivo da fondocampo, efficace al servizio e in risposta. Tanta fiducia insomma in vista dell’esordio che arriverà solo nella serata di lunedì.
Alla fine c’è spazio solo per tirare qualche palla in tribuna e per i consueti autografi prima di entrare nel tunnel dove Sinner incrocia lo sguardo inquieto del finalista dello scorso anno, Taylor Fritz, pronto ad iniziare la sua ora d’allenamento.