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Binaghi a Tuttosport: da Roma a Torino, così i grandi eventi fanno vincere il sistema Italia

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel ha spiegato a Tuttosport come vengono reinvestite le risorse dei grandi tornei per potenziare la base del movimento. Nell'intervista ha parlato anche delle prospettive delle ATP Finals

11 maggio 2025

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Il pubblico di Roma che ha riempito il Foro Italico ha conquistato i grandi campioni azzurri agli Internazionali BNL d’Italia. “L’accoglienza vale più di qualunque risultato” ha detto Sinner. Berrettini ha parlato di “emozione pazzesca”, per Paolini è semplicemente “troppo bello” giocare davanti a un pubblico così.
 
Il viale e gli stadi pieni nel giorno della prima da numero 1 a Roma di Sinner sono insieme il miglior manifesto del torneo e l’indicazione di cosa fare per costruire il futuro del tennis italiano, come spiega il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel a Tuttosport.
 
Quest’anno, dice, “dobbiamo battere il numero di presenze paganti dello scorso anno (365.000 paganti)”. Superare i 400 mila, con la capienza massima aumentata da 33 a 55 mila persone al giorno appare un obiettivo concreto e raggiungibile.
 
Le presenze record portano a un incasso record, con cui la FITP alimenta e rinforza la base del movimento. “Questi soldi che incassiamo vanno per la promozione del tennis, perché noi non siamo soddisfatti di questi numeri, e seguono quattro linee. I soldi dei diritti tv che incassiamo li usiamo per comprarne altri e permettere a tutti gli italiani e non solo quelli ricchi di seguire in chiaro il tennis con Supertennis, il canale monotematico sportivo più visto in Italia. Dove transitano ogni giorno dell'anno 900 mila italiani almeno per un minuto. La seconda è insegnare lo sport ai ragazzi di tutti i ceti sociali, per cui spenderemo quasi 20 milioni di euro per portare la disciplina nella scuola dell'obbligo. Fanno scorso con un corso di 15 lezioni abbiamo insegnato tennis a 712 mila ragazzi, che altrimenti non l'avrebbero mai conosciuto. La terza linea è quella dell'abbattimento delle quote federali per cui ora una società sportiva non paga la quota. Anno su anno abbiamo 335 società nuove in più, supereremo il muro delle 4.500 società. In Italia una federazione media ha 330 società”. Il quarto versante di azione, spiega Binaghi a Tuttosport,  riguarda impianti e strutture.  “Ora la domanda supera l'offerta: di qui l'accordo con il credito sportivo per le società, hanno l'opportunità di avere i soldi senza spese a tasso zero e di fatto senza garanzia”.
Panoramica del Centrale del Foro Italico (foto FITP)

Panoramica del Centrale del Foro Italico (foto FITP)

Un percorso in linea con le scelte strategiche della presidenza Binaghi. “Abbiamo cacciato 20 anni fa tutti i tecnici professionisti che anteponevano il loro interesse personale a quello delle istituzioni. Era una federazione alla deriva. Abbiamo unito il pubblico col privato, credo che siamo l'unica federazione in cui uno viene aiutato e sostenuto per il suo valore a prescindere se è seguito da tecnici della federazione o no e questo ci ha consentito un decentramento spinto. Quindi abbiamo ottimi professionisti anche dal punto di vista umano. Ma c'è un quarto aspetto. La grande fortuna di una generazione di campionesse straordinarie (Pennetta, Vinci, Schiavone ed Errani) e adesso una generazione di giovani atleti che il mondo ci invidia”. 
 
In questi giorni la festa è al Foro dove nel giro di qualche anno potrebbe finalmente arrivare la copertura del Centrale. “Spero e ci è Stato detto che nei prossimi giorni il presidente di Sport e Salute, Mezzaroma, titolare della concessione dell'impianto, ci darà una buona notizia: di quelle determinanti e definitive - ha rivelato - Procedendo con la tempistica utilizzata a Wimbledon, per non bloccare il torneo, credo che potremmo immaginare il campo coperto per il 2028, qualora ci fosse l'ok per partire”.
Ma i tornei si moltiplicano in tutta Italia e a tutti i livelli, fino al gran finale con le Nitto ATP Finals in Italia fino al 2030. Quest’anno scade il quinquennio a Torino, dove le istituzioni locali vorrebbero mantenerlo. Per quanto riguarda il periodo 2026-2039, ha detto Binaghi a Tuttosport, “l’Atp non ha ancora deliberato. E rimasta sorpresa di ciò che è successo nelle ultime settimane. La novità rispetto a prima è che c'è almeno per i primi due anni una forte indicazione del governo sul fatto che possa restare a Torino. Del resto se possiamo oggi parlare di un nuovo quinquennio in Italia lo possiamo fare proprio grazie al governo e alla Premier che personalmente ci ha messo nelle condizioni di poter avanzare una offerta vincente. Dunque l'opinione del governo pesa ma sarà l'Atp a scegliere. Io dico che Torino ha scoperto le Finals, verificando che non è una manifestazione di nicchia come l'Eurovision, che il tennis è uno sport popolare. E il sistema Torino ha compreso che nello sport mondiale questo evento è il miglior nel rapporto costi-benefici: non ci sono Olimpiadi o Ryder Cup che tengano”. 
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Il sistema Torino, ha aggiunto il numero 1 del tennis italiano, “ ha risposto in modo assolutamente unico nel panorama italiano. Nessuna combinazione, tra istituzioni pubbliche ed enti privati, opinione pubblica e media, ha mai, nemmeno lontanamente, fatto sistema come ci è riuscita Torino”.

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