-

Coppa Davis, Binaghi: "Siamo riconoscenti a Bologna, contenti di giocare qui le Finals"

Le parole del presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, in occasione della conferenza stampa di presentazione delle Davis Cup Finals 2025 a Bologna

17 settembre 2025

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi (foto FITP)

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi (foto FITP)

"Siamo contenti di essere riusciti a portare a Bologna le finali mondiali della Coppa Davis. Siamo qui anche per il modo con il quale tutta la comunità bolognese ci ha accolto in questi anni nei quali abbiamo giocato il girone eliminatorio" ha detto Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, in occasione della conferenza stampa di presentazione dell'edizione 2025 delle Finals.

Eppure tutto questo appariva lontanissimo il 21 settembre 2003, "il giorno più triste forse nella storia della nostra Federazione" ha ricordato Binaghi. "Il giorno prima avevamo perso 5-0 in Coppa Davis in Zimbabwe. Retrocedemmo in Serie C, all'inferno, dopo aver perso prima ancora 3-2 in Marocco. Se quel giorno qualcuno di voi ci avesse detto che avremmo avuto l'onore e l'emozione di vincere la Coppa Davis due anni di fila e che il terzo anno addirittura avremmo difeso questa vittoria in Italia, in una bellissima città italiana come Bologna, ci saremmo messi a ridere". 

Fra tutte le vittorie, fra tutti i cambiamenti positivi che in questi 25 anni ci sono stati nel tennis italiano, ha aggiunto il presidente Binaghi, "credo che la parabola della Davis sia quella che più rappresenta il nostro piccolo miracolo sportivo. Credo che possa essere anche utile a tanti altri perché significa, per quanto lo sport possa essere un fenomenale ascensore sociale, che nella vita, chiunque, anche quando è ultimo, se pensa di avere delle buone idee e ha passione, tenacia e voglia di lavorare, può capovolgere la situazione e sognare di diventare il primo in assoluto".

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi e il direttore delle Davis Cup Finals Feliciano Lopez (foto FITP)

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi e il direttore delle Davis Cup Finals Feliciano Lopez (foto FITP)

Oggi il tennis italiano, ha sottolineato, vive "un momento di straordinaria felicità, nonostante sia necessario mantenere sempre i piedi per terra. Però è per noi fonte di grande soddisfazione poter essere qua a Bologna da detentori della Coppa Davis. E siamo qua perché in una sera del novembre scorso, in modo anche rocambolesco, abbiamo provato a sondare la Federazione Internazionale per verificare la possibilità di disputare le Finals in Italia, ma la consideravamo un tentativo praticamente disperato, essendo noi, tra l'altro, già occupati da un punto di vista organizzativo in modo importante con le Nitto ATP Finals e gli Internazionali BNL d'Italia.  Ci fu aperta una finestra, mancavano due giorni all'assegnazione della gara, approfittammo dell'amicizia che ci lega al Ministro Abodi. Lo chiamammo in tarda serata, ci disse che bisognava andare avanti e correre. Allora abbiamo approfittato di conoscere un altro grande uomo di sport, l'allora Presidente della Regione Emilia-Romagna Bonaccini, che negli anni precedenti era stato entusiasta nell'accogliere la nostra nazionale maggiore a Bologna. In quel periodo, però, si stava insediando il nuovo Presidente della Regione che noi non conoscevamo. Si è rapidamente, nel giro di qualche ora, organizzata una squadra che è riuscita a vincere l'organizzazione di questa importantissima manifestazione".

Una scelta che si è rivelata particolarmente azzeccata, ha dichiarato Binaghi, anche alla luce "dell'andamento dell'ultimo turno di qualificazione che si è svolto la settimana scorsa. Essendo sette nazioni su otto europee, difficilmente si sarebbe potuto trovare un posto così baricentrico come Bologna sia per le quattro nazioni che arriveranno sulla direttrice nord (Austria, Germania, Belgio e Repubblica Ceca), sia per le due che arriveranno da ovest (Francia e Spagna). Quindi Bologna non è solo la culla del tennis italiano per il valore delle sue società, per i dirigenti che hanno fatto la storia del nostro movimento, ma possiede anche una centralità geografica che in questo momento aiuta, a mio parere, molto per il successo della manifestazione".

La Coppa Davis esposta a piazza Maggiore (Diego Puletto)

La Coppa Davis esposta a piazza Maggiore (Diego Puletto)

Chiaro l'obiettivo per questa prima edizione in Italia delle Davis Cup Finals, ha concluso Binaghi. "Sarà banale ma noi vorremmo vincere, ci stiamo abituando a vincere. Sappiamo che è nostro dovere continuare a farlo e credo che ci abbia aiutato molto l'esempio delle nostre ragazze che in Cina hanno ribaltato due match con un cuore grande così - ha detto - Hanno dimostrato quanto i nostri due capitani, Filippo Volandri e Tathiana Garbin, siano riusciti a trasmettere a questa fenomenale generazione di ragazzi e di ragazze l'importanza della nazionale e della maglia azzurra, per poter essere un esempio per le nostre giovani generazioni".

D1A1F1EC-48C7-4265-A0C4-4A28FE0A1B7B
Play
Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti