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Due volte Papa Francesco ha accolto la comunità del tennis e del padel in udienza generale in Vaticano e ha lasciato profonde considerazioni sul valore educativo dello sport
21 aprile 2025
"Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco". Così alle 7.35 di questa mattina il cardinale Kevin Farrell ha annunciato la morte di Papa Francesco. Un papa vicino al mondo dello sport, che ha accolto in udienza generale la Federazione Italiana Tennis e Padel nel 2015 e nel 2023. Due giornate speciali, quelle vissute nell'aula Paolo VI in Vaticano, che hanno rappresentato la straordinaria apertura di quelle due edizioni dei Simposi internazionali organizzati dall’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi”, la fucina tecnica della FITP, sempre più riconosciuta a livello globale. In occasione delle udienze generali il presidente della FITP Angelo Binaghi ha regalato al Pontefice prima una racchetta da tennis, poi una da padel.
Papa Francesco
— FITP (@federtennis) April 21, 2025
17.12.1936 - 21.04.2025 ?? pic.twitter.com/ukS3upGVnC
Nei suoi discorsi in queste due occasioni, Papa Francesco aveva sottolineato il valore profondamente educativo dello sport. "Ci sono tre pilastri per i bambini e i giovani: l'educazione scolastica e familiare, lo sport e il lavoro. Su queste tre basi si cresce bene. Quando ci sono tutti e tre, allora esistono le condizioni per creare una vita autentica, evitando le dipendenze che ledono e rovinano l'esistenza. La chiesa si interessa di sport perchè gli sta a cuore l'uomo, e riconosce che l'attività sportiva incide nella formazione della persona, nelle relazioni e nella spiritualità" diceva nel 2015. Allora invitava tutti, dagli atleti ai tecnici ai maestri, a vivere in maniera sana la competizione senza scorciatoie e a "mettersi in gioco, non solo nello sport (come già fate con ottimi risultati), ma anche nella vita, sempre alla ricerca del bene, senza paura e con coraggio. Mettetevi in gioco con gli altri e con Dio, dando il meglio di voi stessi e spendendo la vita per quello che davvero vale".
Concetti su cui è tornato anche nel 2023 quando ha ricordato ai ragazzi e ai maestri presenti che "il tennis e il padel sono un gioco. La forza educativa sta proprio nella dinamica del gioco. Non perdete il gusto di fare sport per passione. L'agonismo è buono se non toglie questa dimensione. Se prevale la dinamica della competizione, questa fa scattare varie forme di egoismo che rovinano la pratica sportiva".
Il buon gioco, concludeva Francesco, "viene da una giusta dinamica di attacco e difesa, si tratta di combinare bene il rischio e la prudenza e non è facile. Un bravo giocatore non può sempre rischiare, ci sono qualità per l'attacco e qualità per la difesa e vanno esercitate entrambe. Il maestro che si concentri troppo su un gruppo di queste qualità lo lascia scoperto nelle altre. Un bravo educatore sa come combinarle. Il rischio è ad esempio permettere a un bambino di fare esperienze nuove. Impedirglielo pensando di proteggerlo non è prudenza, è paura".