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Storie da Serie A: la rinascita di Vincent Ruggeri

Il bergamasco di Alzano Lombardo nel 2025 ha giocato col contagocce, finendo per ritirarsi a match in corso in diverse occasioni. Oggi è numero 745 Atp ma scenderà ancora nelle prossime settimane. Tuttavia, adesso Samuel può tirare un sospiro di sollievo, grazie all'esordio in Serie A1 col suo Tc Crema

07 ottobre 2025

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Nel corso del 2024, la sua stagione d'oro, Samuel Vincent Ruggeri aveva guadagnato quasi 100 posizioni in classifica mondiale, passando da 348 a 252 Atp. In sostanza, a una manciata di punti dalla partecipazione alle qualificazioni degli Slam, uno dei primi passi concreti per entrare nel tennis che conta. Poi, il crollo: complici diversi problemi fisici (schiena, polso), il bergamasco di Alzano Lombardo ha giocato col contagocce, finendo per ritirarsi a match in corso in diverse occasioni. Oggi è numero 745 Atp ma scenderà ancora nelle prossime settimane (ha 23 punti in scadenza a breve). Tuttavia, adesso Samuel può tirare un sospiro di sollievo, grazie all'esordio in Serie A1 col suo Tc Crema.

Storie da Serie A: la rinascita di Vincent Ruggeri

Proprio con il team lombardo, sul finire del 2024, Vincent Ruggeri si era preso lo scudetto, riportando Crema ai fasti degli anni Ottanta del secolo scorso. E, da campioni uscenti, i giocatori del presidente Stefano Agostino avevano i riflettori puntati in vista della prima giornata, di fronte al Ct Palermo. Nel 3-3 conclusivo, che lascia soddisfatte a metà entrambe le squadre, c'è però una nota particolarmente positiva: Samuel – ormai pilastro del gruppo – ha concesso due game in singolare al tedesco Patrick Zahraj, numero 243 Atp. È finita 6-2 6-0, e anche se l'avversario non era in giornata, la prestazione del bergamasco ha convinto lui stesso e i tifosi: il peggio è alle spalle.

Negli ultimi 10 mesi, sono state appena 5 le partite vinte nel circuito, a fronte di 15 sconfitte, quattro delle quali giunte per ritiro. Un calvario che sembrava non avere fine. Un calvario ancora più pesante da sopportare perché sulla carta questo 2025 doveva essere l'anno della consacrazione, facendo seguito al 2024 delle prime (importanti) esperienza ad alto livello. Nel maggio del 2024, Samuel giocava sul Pietrangeli nelle qualificazioni degli Internazionali BNL d'Italia, cedendo più ai crampi che a Richard Gasquet (peraltro battuto in seguito, sui campi di Trieste). Ma soprattutto, era stata la chiamata come sparring in Davis a dare fiducia al giocatore orobico: in occasione del girone di Bologna, Filippo Volandri scelse proprio lui per allenare il team che poi sarebbe andato a prendersi l'Insalatiera per la seconda volta consecutiva. Qualcosa che Vincent Ruggeri ha vissuto come un premio, ma pure come un punto di partenza.

Samuel Vincent Ruggeri al servizio

Samuel Vincent Ruggeri al servizio

“Sono molto concentrati sul loro obiettivo – diceva Samuel riguardo ai compagni di team –, giorno dopo giorno e persino punto dopo punto. Flavio Cobolli e` un amico, lo conosco da sempre: vederlo in campo e vittorioso e` esaltante anche per me. Sentire il diritto e il servizio di Matteo Berrettini sulle corde della mia racchetta, inoltre, e` qualcosa di decisamente impattante”. Insomma, un'esperienza da mettere tra le cose preziose, con un'ambizione forte e rinnovata: “L'obiettivo di arrivare un giorno a vestire la maglia della Nazionale è uno di quelli che mi spingono a lavorare ogni giorno”.

Poi, però, c'è la realtà. Che è fatta anche di stop forzati. Vincent Ruggeri è un ragazzo dal fisico importante, ideale per il tennis moderno anche se non esente da qualche infortunio. Con diversi episodi di crampi dovuti alla tensione. “Sono ben preparato fisicamente e mi sforzo di stare tranquillo – spiegava il bergamasco – ma devo ancora lavorare per evitare quei momenti di tensione che poi mi condizionano in partita”. L'obiettivo top 100, dunque, non è accantonato (e ci mancherebbe) ma solo rimandato, sperando che il 2026 rappresenti la vera svolta, quella che sarebbe potuta arrivare già quest'anno senza tutti i problemi fisici che lo hanno frenato.

Nel frattempo, c'è una Serie A da giocare e uno scudetto da onorare, peraltro accanto a quel Lorenzo Bresciani che da qualche mese è diventato per Samuel – oltre che un amico – una sorta di coach aggiunto. Papà Roberto rimane il supervisore del suo progetto di carriera, ma è Bresciani che lo accompagna nei tornei. In attesa di trovare l'equilibrio nei tornei del Tour (il rientro è atteso non prima di dicembre), il Campionato della massima divisione è l'occasione ideale per ritarare le proprie ambizioni e testare il proprio tennis. Sapendo che vittorie come quelle su Carreno Busta, Gasquet, Basilashvili, Ramos o Harris non arrivano per caso.

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