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Parla il tennista romano, tornato nella Capitale dopo il sorprendente debutto a livello Challenger
di Pietro Corso | 17 aprile 2025
Dopo quattro mesi e mezzo indimenticabili, Jacopo Vasamì è tornato al Club Nomentano per respirare aria di casa e preparare i prossimi impegni. Il tennista romano ha iniziato il suo 2025 le vittorie al J500 de Il Cairo e al J300 di Casablanca, ma le vere sorprese sono arrivate nel debutto in carriera a livello Challenger, dove ha superato le qualificazioni nel torneo di Barletta e raggiunto i quarti di finale a Monza.
“Sicuramente tornato dall’Australia ho avuto modo di lavorare tanto e poi mi sono espresso al meglio – ha raccontato Vasamì, oggi n.853 ATP –. Dopo le due vittorie a livello Junior sono sbarcato nei circuiti Futures e Challenger, dove ho avuto modo di giocare con atleti di ottimo livello”.
A Monza è poi arrivata una vittoria sorprendente contro Martin Landaluce (6-4 6-4), uno dei talenti più brillanti del panorama mondiale: “Giocare con un professionista del calibro di Martin è stato un bel test, soprattutto perché siamo quasi coetanei. Sono contento di averlo battuto e mi dà consapevolezza perché sta giocando molto bene e ha già raggiunti ottimi risultati”.
Al fianco di Jacopo, non manca il supporto di coach Fabrizio Zeppieri, con cui è cresciuto prima della parentesi di quattro anni alla Rafa Nadal Academy: “Le cose con Fabrizio stanno andando molto bene, sono rientrato in Italia da un anno e anche con Alessandro Cesario stiamo lavorando nella maniera giusta. Programmazione? L’idea è di continuare a fare qualche torneo Junior, specie prima degli Slam. In generale voglio concentrarmi sul circuito Challenger, a cominciare dall'imminente torneo di Roma dove ho una wild card per il tabellone principale”.
Sul diciassettenne laziale si è espresso anche coach Zeppieri, che ne ha analizzato il momento tennistico e la crescita: “Jacopo sta crescendo in maniera abbastanza veloce e spero che possa continuare così. Lui è molto giovane e per noi è fondamentale accompagnarlo nello sviluppo. Al suo angolo si soffre? Beh, questo sicuramente, ma va detto che essendo un ragazzo ci sono sempre tante possibilità e non dipende mai dal singolo incontro. Dobbiamo come sempre ringraziare la FITP che ci aiuta quando possibile, come nel caso delle wild card per i tornei Challenger che sono importanti per il processo”.