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Sei stato e sei uno di noi Fabio, oggi più di ieri. Grazie e auguri per la tua nuova vita, campione per sempre
di Enrico Casareto | 14 luglio 2025
Carlos Alcaraz è stato curiosamente il crocevia delle grandi emozioni azzurre di Wimbledon 2025. Il leggendario successo di Yannick Sinner in finale è stato infatti preceduto dall’ impresa purtroppo solo sfiorata al primo turno dal nostro Fabio Fognini, superato al quinto set dal fuoriclasse di Murcia.
Proprio questo filo che lega due imprese italiane, una svanita sul traguardo del quinto set e l’altra invece meravigliosamente compiuta, ci fornisce lo spunto per celebrare ancora una volta il grande Fabio, orgoglio ligure, per mezzo del sito del nostro Comitato.
Dopo aver perso al primo turno a testa altissima contro il futuro finalista dello Slam londinese, Fognini ha salutato il Circuito e i suoi tifosi con una serie di interviste e dichiarazioni che testimoniano la sua sensibilità e la dedizione per il nostro sport, forse a volte non comprese appieno dagli appassionati e dagli addetti ai lavori.
Fabio, da campione autentico, ha saputo lasciare tutti a bocca aperta ancora una volta, come ha sempre fatto in campo con il suo tocco fatato, fino all’ultima dichiarazione ufficiale rilasciata negli scorsi giorni. Proprio sottolineando con affetto tre sue recenti considerazioni, noi del Comitato rendiamo onore al nostro “Fogna”, ligure doc di Arma di Taggia, legatissimo tennisticamente a Valletta Cambiaso e al Park Genova, di cui ha difeso i colori in serie A1 e in procinto di vestire la maglia del TC Santa Margherita Ligure.
“È il momento giusto per fermarmi. Spero che ora tutti mi ricordino per la partita che ho fatto con Alcaraz a Wimbledon piuttosto che per qualche racchetta rotta”.
Grande Fabio, hai avuto schiere di tifosi ai tuoi piedi, grazie alla tua classe innata e al tuo temperamento da lottatore ma in fondo anche in virtù di quel tuo carattere un po’ focoso. Ora, grazie a una frase così umana, così tenera, da bravo ragazzo quale sei, pronunciata in occasione di una delle ultime interviste, hai sicuramente conquistato anche quei pochi che ogni tanto storcevano il naso a causa di qualche tua piccola intemperanza in campo.
Sei stato “uno di noi”, forse anche perché un po’ fumantino e insofferente. E chi fra noi tennisti di tutti i livelli non se l’è mai presa con la cattiva sorte o con qualche chiamata un po’ dubbia? Sei stato il nostro alfiere di tante battaglie, a volte vinte, a volte perse, ma sempre combattute con orgoglio da leone.
Sta tranquillo Fogna. Il cuore che hai messo in tutti i tuoi incontri, con la maglia Azzurra, come negli Slam, in occasione dei mille ATP giocati in giro per il mondo vale decisamente più di qualche colorito sfogo durante alcuni match.
Sei stato il primo campione italiano capace di imprese straordinarie in serie dopo, gli Azzurri della generazione Davis 1976. Hai trionfato a Montecarlo dopo aver battuto Rafa Nadal, re della terra rossa. Hai difeso con le unghie e coni denti l’onore d’Italia in Coppa Davis.
Questo è quello che conta. “Flavia sei la donna, la mamma e la compagna di vita che ho sempre sognato sei stata sei e sarai il mio punto di riferimento, mi hai donato una famiglia da sogno “, ha scritto Fognini in una lettera pubblicata su Instagram pochi giorni fa.
A volte troppo irascibile in campo? In qualche occasione forse. Ma dolcissimo con tutti sempre, con la tua bellissima famiglia così come con quei bambini e ragazzini che ammirati ti chiedevano una foto o un autografo proprio in quei viali di Valletta che tu ben conosci perché sono stati casa tua, quando ancora non immaginavi neppure che saresti diventato un top ten del ranking ATP e avresti vinto il Master 1000 di Montecarlo. Il cuore di un ragazzo per bene, dentro al campo e fuori. Questo è quello che conta.
“Le tre partite top della mia carriera? L’ultima con Alcaraz a Wimbledon, quella contro Murray a Napoli in Coppa Davis e quella agli US Open contro Nadal da due set sotto”. Un altro stralcio di una delle tue recentissime interviste. Siamo d’accordo Fabio, Murray 2014 e Nadal 2015, match indimenticabili, anche se ne potremmo citare molti altri. Ma noi liguri ricordiamo con soddisfazione e anche nostalgia le due vittorie del 2008 e del 2010 in finale all’AON Challenger di Valletta Cambiaso a Genova, perché ti avvicinarono ancora di più al tuo pubblico, ai tuoi tifosi, alla tua gente. Non a caso proprio mentre eri a Valletta nel 2008 arrivò la tua prima convocazione in Coppa Davis in vista di Italia – Lettonia disputata a Montecatini.
Fu il duplice sogno del ragazzino cresciuto da under a Valletta Cambiaso e incoronato vincitore sulla sua, sulla nostra terra rossa del Beppe Croce. Hai ispirato una generazione di tennisti e hai lanciato la volata ai fuoriclasse attuali. Questo è quello che conta.
È arrivato il momento di salutarti come giocatore Fabio, ma rimarrai come esempio per tutti, tu, il primo italiano dopo la generazione anni ’70 capace di competere alla pari con i grandi del tennis mondiale. Si Fabio, qualche racchetta rotta te la perdoniamo eccome. Restano solo gli attimi indimenticabili che ci hai fatto vivere. Sei stato e sei uno di noi Fabio, oggi più di ieri. Grazie e auguri per la tua nuova vita, campione per sempre.