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La marchigiana protagonista del cammino azzurro a Shenzhen: prima la vittoria leggendaria contro Yuan Yue (4-6 7-5 7-5), poi il ko con Kostyuk. Le azzurre volano in finale grazie al doppio Errani-Paolini
di Gian Maria Recanatini | 20 settembre 2025
Il percorso di Elisabetta Cocciaretto in questa Billie Jean King Cup a Shenzhen racconta una storia fatta di alti e bassi, di rimonte epiche e battute d'arresto, ma soprattutto del contributo fondamentale della marchigiana al cammino azzurro verso la finale.
L'impresa contro la Cina: una rimonta da leggenda
Tutto inizia nei quarti di finale contro la Cina, dove Cocciaretto firma una delle prestazioni più belle della sua carriera. Contro la n° 102 del mondo Yuan Yue, l'azzurra realizza una rimonta sontuosa al termine di una maratona di quasi tre ore, recuperando da 2-5 sia nel secondo che nel terzo set e chiudendo i conti per 4-6 7-5 7-5, lasciandosi cadere a terra dalla stanchezza e dalla gioia.
Nel primo set la marchigiana viene sorpresa dal tennis aggressivo e dai colpi profondi dell'avversaria: riesce a recuperare un break nelle fasi centrali del parziale, ma Yuan piazza il sorpasso decisivo nel decimo game per il 6-4. La cinese, supportata dal pubblico di casa, vola 5-2 nel secondo, ma non riesce a chiudere la contesa, dilaniata dalla tensione. Qui è brava e coraggiosa Cocciaretto che piazza due break e sigilla un insperato 7-5.
L'inerzia sembra dalla parte di Elisabetta, ma ancora una volta la partita cambia direzione: Yuan sale 4-0 e di nuovo 5-2 nel terzo set (complice un blackout della marchigiana che concede 14 punti consecutivi), ma non concretizza il vantaggio. Si ripete il copione: l'azzurra infila cinque game di fila e conquista il primo importantissimo punto contro la Cina.
La battuta d'arresto contro l'Ucraina
In semifinale contro l'Ucraina, però, il primo singolare rispetta i pronostici della vigilia. Marta Kostyuk porta il primo punto alla squadra ucraina, superando in due set Elisabetta Cocciaretto con il punteggio di 6-2 6-3 dopo un'ora e venticinque minuti di gioco.
Cocciaretto ci prova, ma Kostyuk è decisamente superiore, non concedendo nulla al servizio. Zero palle break offerte, 82% di punti quando ha servito la prima ed il 70% con la seconda. L'azzurra paga cinque doppi falli ed il 56% di punti vinti con la prima.
L'inizio è subito complicato per Cocciaretto. La marchigiana si trova ad affrontare subito una palla break e Kostyuk piazza la risposta vincente di rovescio. I problemi nei turni di servizio dell'azzurra proseguono, nel quinto game si trova ad affrontare altre due palle break e sulla seconda arriva l'errore di rovescio. Nel settimo game il gioco si ferma per un problema alla rete e dopo quattro minuti di pausa Kostyuk chiude agevolmente la prima frazione sul 6-2.
In avvio di secondo set si segue l'andamento dei turni di servizio fino al quinto game, quando Cocciaretto manca un comodo dritto sulla palla per chiudere il game. È un errore pesante per l'azzurra, che poi concede palla break. Kostyuk ne approfitta con una risposta aggressiva, scappa sul 4-2 e ottiene un altro break nell'ottavo game, chiudendo sul 6-3 e dando l'1-0 all'Ucraina.
Il riscatto finale: l'Italia vola in finale
Nonostante la sconfitta di Cocciaretto, l'Italia trova la forza per rimontare. Jasmine Paolini pareggia i conti superando Elina Svitolina 3-6 6-4 6-4 dopo due ore e mezza di battaglia, sfatando il tabù personale contro l'ucraina (che l'aveva battuta due volte su due). Il punto decisivo per la qualificazione in finale arriva dal doppio, dove Sara Errani e Jasmine Paolini sconfiggono Marta Kostyuk e Lyudmyla Kichenok con il punteggio di 6-2, 6-3.
L'Italia si qualifica così per la finale di Billie Jean King Cup, dove affronterà la vincente della sfida tra Stati Uniti e Gran Bretagna. Un cammino costruito su carattere e determinazione, con Elisabetta Cocciaretto che ha dato il suo contributo fondamentale nella vittoria contro la Cina, dimostrando ancora una volta tutto il suo valore.