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Derby marchigiano ad Helsinki: l'esperienza di Travaglia piega il talento di Nardi

L'ascolano si impone 6-2, 1-6, 6-1 nella prima sfida professionistica tra i due tennisti delle Marche

di | 07 novembre 2025

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L'esultanza di Stefano Travaglia

C'è un pezzo di Marche che batte forte sul cemento indoor di Helsinki. Il Challenger 125 finlandese ha regalato un momento storico al tennis regionale: Luca Nardi e Stefano Travaglia si sono affrontati per la prima volta in carriera, in un derby che sa di celebrazione per tutto il movimento marchigiano.

Due generazioni a confronto, due storie diverse ma con un unico filo conduttore: la voglia di lasciare il segno nel tennis professionistico. Da una parte il talento cristallino del pesarese, dall'altra l'esperienza e il carattere dell'ascolano. Un match che andava oltre i numeri del ranking.

Il cammino di Nardi: macchina da guerra indoor

Luca Nardi è arrivato all'appuntamento con il derby con le certezze di chi ha fatto percorso netto. Il 22enne pesarese, testa di serie numero 2 del torneo e numero 81 ATP, ha attraversato il tabellone senza lasciare briciole agli avversari. Prima il secco 6-4, 6-2 rifilato al lituano Edas Butvilas, poi il dominio ancora più netto contro il norvegese Viktor Durasovic: 6-2, 6-2 senza discussioni.

I numeri raccontano di un Nardi in versione deluxe sul veloce al coperto: 53 vincenti piazzati nei primi due match (il 44% dei punti giocati), zero set lasciati per strada, e un servizio che ha funzionato all'80% sulla prima palla. Quando Luca entra in ritmo su questa superficie, diventa complicato fermarlo. Non a caso, il suo miglior tennis lo ha espresso proprio indoor, come dimostra la finale conquistata a Koblenz quest'anno.

Travaglia, lottatore che non molla mai

Dall'altra parte della rete, Stefano Travaglia portava con sé tutto il bagaglio di esperienza accumulato in anni di battaglie sul circuito. A 33 anni e con il ranking scivolato alla posizione numero 230, l'ascolano ha dovuto sudare ogni punto per arrivare ai quarti. Partito dalle qualificazioni, ha prima regolato il britannico Stuart Parker 6-3, 6-4, poi si è regalato una battaglia memorabile contro il finlandese di casa Eero Vasa.

Quel 6-4, 5-7, 7-5 dopo due ore e mezza di lotta dice tutto sulla tempra di Travaglia. Il match contro Vasa è stato un concentrato di tennis vissuto sul filo: 105 punti conquistati contro i 98 dell'avversario, 27 vincenti sparsi sui tre set, e una percentuale del 75% sulla prima di servizio che ha tenuto in piedi Stefano nei momenti caldi. Certo, la seconda palla ha reso solo al 67% e due break concessi hanno complicato le cose, ma alla fine ha prevalso la classe e il carattere del marchigiano.

Un derby che profuma di storia

Mai Nardi e Travaglia si erano incrociati prima nel circuito professionistico. Il Challenger di Helsinki ha fatto da teatro a questa prima volta assoluta, regalando ai tifosi marchigiani un match dall'alto valore simbolico. 

I bookmaker davano Nardi nettamente favorito, con una quota di 1.35 contro il 2.88 dell'ascolano. Sulla carta il divario di ranking (81 contro 230) sembrava tracciare un solco netto, ma chi conosce il tennis sa bene che nei derby i pronostici vanno spesso a farsi benedire. L'orgoglio regionale, la voglia di dimostrare qualcosa all'altro: questi ingredienti possono ribaltare qualsiasi previsione sulla carta.

Il match: Travaglia ribalta i pronostici

E alla fine come spesso accade nei derby, il risultato è stato una sorpresa. Stefano Travaglia ha battuto Luca Nardi con il punteggio di 6-2, 1-6, 6-1 in un match che ha messo in mostra tutto il carattere e l'esperienza dell'ascolano. Una vittoria che vale doppio per "Steto", capace di domare il più quotato avversario marchigiano e di regalarsi una semifinale a 33 anni.

Il primo set è stato un monologo di Travaglia. L'esperienza del veterano ha fatto la differenza: 6-2 costruito con pazienza, solidità da fondo campo e la capacità di leggere il gioco del giovane pesarese. Nardi sembrava ancora alla ricerca del ritmo partita, mentre l'ascolano giocava con sicurezza e personalità, sfruttando ogni minima sbavatura dell'avversario.

La reazione di Nardi nel secondo parziale è stata veemente e quasi rabbiosa. Il 22enne ha cambiato marcia, alzato il ritmo e messo sotto pressione Travaglia con il servizio e con colpi più penetranti. Un netto 6-1 che ha rimesso tutto in equilibrio e fatto pensare a un finale diverso. Ma era solo un'illusione.

Nel terzo set è riemerso il Travaglia più solido e determinato. L'ascolano ha ripreso in mano le redini del match, tornando a comandare gli scambi con intelligenza tattica. Nardi ha provato a resistere, ma l'esperienza e la freschezza mentale del più anziano hanno fatto la differenza. Un perentorio 6-1 che ha chiuso il derby e regalato a Travaglia una vittoria che sa di rinascita.

I numeri raccontano di un match equilibrato ma deciso nei momenti chiave: Travaglia ha battuto il giocatore più alto in classifica che ha sconfitto quest'anno (Nardi è numero 81 ATP), confermando di essere ancora un osso duro per chiunque sul veloce indoor. Per lui è il 28° match su tre set della stagione, e la capacità di gestire i momenti di difficoltà ha fatto la differenza.

Una semifinale meritata

Con questa vittoria, Stefano Travaglia si è guadagnato un posto in semifinale dove lo attende la sfida contro il vincente del match tra Sascha Gueymard Wayenburg e Giulio Zeppieri. Per l'ascolano ogni match vinto vale oro nel percorso di risalita verso la top 200, soglia fondamentale per accedere più agevolmente alle qualificazioni dei tornei ATP.

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