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Le Marche tornano protagoniste nel panorama tennistico nazionale. A 25 anni di distanza dall'ultima volta, la nostra regione ha nuovamente un rappresentante nel Consiglio Nazionale della Federazione Italiana Tennis e Padel
di Gian Maria Recanatini | 16 aprile 2025
Emiliano Guzzo, dopo 16 anni di presidenza del comitato regionale, è stato eletto consigliere federale, riportando le Marche ai vertici della governance sportiva. Lo abbiamo intervistato per conoscere i suoi progetti e le prospettive per il movimento tennistico regionale.
Guzzo, la sua elezione arriva a 25 anni di distanza da quella di Michele Brunetti: cosa significa questo ritorno delle Marche nel consiglio nazionale FITP?
"Sì, in effetti dopo 25 anni è un grandissimo traguardo e attesta il fatto che in questi anni abbiamo lavorato bene. Non è facile per una regione piccola come le Marche avere un consigliere federale, anche quando si ottengono ottimi risultati, perché a livello politico le regioni minori fanno fatica a entrare nel Consiglio Nazionale. In questi 16 anni abbiamo lavorato efficacemente in tutti gli ambiti: gestionale, amministrativo e soprattutto sportivo e agonistico. Abbiamo riportato le Marche ad essere una delle migliori regioni d'Italia sotto tutti gli aspetti, mettendola alla ribalta in ogni tipo di evento, organizzazione e competizione. Siamo stati d'esempio per tutto il movimento nazionale, dimostrando come una piccola regione, se ben organizzata e gestita, può ottenere risultati importanti. Credo che questo sia stato il motivo per cui sono stato scelto per rappresentare la Federazione Tennis a livello nazionale, considerando anche che in precedenza ero già stato selezionato per rappresentare la Federazione Italiana in quella Europea".
Quali sono i primi progetti concreti che intende portare avanti a livello nazionale con ricadute dirette sul territorio marchigiano? Ci sono già iniziative in cantiere per impianti, eventi o sostegno alle società locali?
"La mia idea è quella di entrare in Consiglio Federale in punta di piedi, rispettando gli equilibri già consolidati. Ho già chiarito al Board che vorrei mettere a disposizione la mia esperienza nel settore tecnico, supportando tutte le strutture che si occupano di questo ambito, e ho già trovato una buona apertura. Sto già lavorando nelle due Commissioni dell'Istituto di Formazione e dei Campionati, dove porterò il mio background tecnico maturato in una regione che è sempre stata laboratorio di progetti pilota per la Federazione. Nelle Marche abbiamo sempre adottato progetti nuovi e innovativi che poi sono stati ripresi dalla Federazione, migliorati e adattati alle esigenze dell'intero territorio nazionale. Mi impegnerò per rafforzare significativamente i progetti di partecipazione del tennis nelle scuole, permettendo a tutti i ragazzi di poter giocare gratuitamente sia negli istituti scolastici che, successivamente, ospitati nei circoli con il progetto 'Racchette di Classe'. Questo è uno dei punti cardine della mia visione: rendere il tennis accessibile a tutti i giovani, indipendentemente dalle possibilità economiche".
Lei è stato presidente regionale per 16 anni: quanto conterà questa lunga esperienza sul campo per dare voce alle esigenze delle Marche in ambito federale? Cosa chiede oggi il nostro territorio per crescere nel panorama nazionale della FITP?
"In realtà sono stato al vertice per 18 anni, considerando anche i due anni da vicepresidente sotto la presidenza di Michele Brunetti dopo il commissariamento, durante i quali ho operato con gli stessi poteri che Michele mi ha concesso. La mia esperienza sarà fondamentale per rappresentare efficacemente le Marche. Ho già chiarito che intendo portare il mio contributo soprattutto nel settore tecnico. Le Marche hanno sempre avuto un ruolo di innovazione, sperimentando progetti che poi sono stati adottati a livello nazionale. Questa capacità di innovare e la nostra esperienza sul campo saranno preziose per dare voce alle esigenze del territorio. Il nostro territorio oggi chiede principalmente una cosa: eventi di alto livello. Mi impegnerò personalmente per portare grandi manifestazioni internazionali nelle Marche, tornei che possano dare visibilità alla nostra regione e stimolare ulteriormente la crescita del movimento tennistico locale".
Guardando ai prossimi anni, quali opportunità vede per il tennis e il padel marchigiani, soprattutto per i giovani e per le realtà sportive più piccole?
"Le Marche in questi anni si sono consolidate nel panorama tennistico. Oltre a innovare e introdurre progetti nuovi, abbiamo voluto negli ultimi anni consolidare i risultati ottenuti, costruendo un sistema capace di produrre eccellenze nel lungo periodo, non solo occasionalmente. Abbiamo strutturato questa regione in modo che possa progredire su un percorso ampio e con diverse possibilità di sviluppo. Mi aspetto innanzitutto di poter consolidare i risultati ottenuti dai nostri ragazzi negli ultimi anni, mantenendoci leader a livello nazionale e internazionale. Il punto centrale della nostra strategia futura sarà duplice: da un lato, rafforzare i progetti di partecipazione del tennis nelle scuole, rendendo questo sport accessibile a tutti; dall'altro, impegnarci con determinazione per riportare grandi eventi tennistici nella nostra regione. Stiamo lavorando con le amministrazioni locali per organizzare tornei del circuito ATP nelle Marche dopo anni di assenza. C'è grande entusiasmo da parte degli enti pubblici che vedono nel tennis un'opportunità di visibilità e sviluppo per il territorio. Questi eventi internazionali saranno fondamentali per dare ulteriore slancio al movimento tennistico marchigiano e per offrire ai nostri giovani talenti l'opportunità di confrontarsi con i grandi campioni. Il nostro obiettivo finale è far brillare le Marche come una regione leader nel movimento tennistico, dimostrando che anche una realtà piccola può raggiungere l'eccellenza e ospitare eventi di caratura mondiale che diano prestigio e visibilità al nostro territorio".