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Precisione, controllo, variazione: le 3 parole chiave per il 2026 dell’ISF

Con quattro giorni di riunioni, l’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi” e il settore tecnico nazionale hanno definito varie progettualità per il prossimo anno. Nel tennis arriva la Coppa delle Regioni under 10, nel padel nascono le “padel academy” e cambiano le categorie della Coppa delle Regioni. Definiti anche i nuovi punti cardine di raduni e corsi di formazione

06 ottobre 2025

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Mancano ancora tre mesi al termine della stagione 2025, ma per continuare a ottenere risultati di alto livello è sempre necessario guardare avanti, pianificare, programmare, progettare, rinnovarsi. Come sempre, lo stanno facendo l’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi” e il settore tecnico nazionale, al lavoro per impostare l’intera attività del prossimo anno. Una tappa determinante si è svolta fra il 27 e il 30 settembre al Centro Le Sequoie di Carsoli (provincia di L’Aquila), dove per quattro giorni un gruppo di oltre cinquanta persone composto dai tecnici dell’ISF, ma anche dal capitano di Coppa Davis Filippo Volandri, dal direttore degli Internazionali BNL d’Italia Paolo Lorenzi e non solo, si sono trovati per una lunga serie di riunioni, utili per definire tutte le progettualità future. “Accolti nella splendida struttura del direttore tecnico Emiliano Paolini, capace di farci sentire come gente di famiglia – dice Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’ISF –, abbiamo pianificato il lavoro e le novità per il prossimo anno, alcune delle quali partiranno già nel mese di ottobre”.

Nell’ambito del tennis – continua Dell’Edera – per la prima volta proporremo la Coppa delle Regioni under 10: un evento strutturato in maniera particolare rispetto a Coppa Belardinelli (under 12, ndr) e Coppa d’Inverno (under 14, ndr), e la cui idea è partita addirittura da delle chiacchierate nate fra Coppa Davis e Billie Jean King Cup. Infatti, giocatori oggi affermati come Sinner, Berrettini, Paolini e non solo, ci hanno ricordato i tempi della PIA Cup, un vecchio progetto federale di decentramento dal punto di vista tecnico, che coinvolgeva i bambini dagli 8 ai 10 anni. La competizione proponeva naturalmente incontri di tennis, ma anche delle prove di destrezza motoria, rapidità, velocità, precisione. Se dei campioni come i nostri ricordano quei momenti come importanti occasioni formative, vuol dire che vale la pena riproporli. È un modo per spingere i club, dove i ragazzi si allenano, a proiettarli fin da piccoli verso una buona preparazione tattico-tecnica, motoria e psicofisica, utile a lungo termine per costruire il giocatore universale”.

Precisione, controllo, variazione: le 3 parole chiave per il 2026 dell’ISF

La prima edizione della Coppa delle Regioni under 10 si giocherà dal 31 ottobre al 2 novembre, con 4 gironi da 4 squadre ciascuno. In seguito, la migliore di ogni gruppo parteciperà alla fase finale, dal 28 al 30 dicembre al centro tecnico di Formia. Proprio negli stessi giorni nei quali a Tirrenia si svolgerà invece la fase finale della Coppa d’Inverno under 14. “La cosa straorinaria di questa nuova competizione – prosegue Dell’Edera – è che non solo i ragazzini avranno la possibilità di competere sotto diversi aspetti, tennistici e motori, ma che saranno coinvolti nelle attività anche i loro genitori. Con mamme e papà svolgeremo un importante processo di formazione, con preparatori mentali, educatori alimentari, tecnici degli attrezzi, medici sportivi e gli altri consulenti dell’ISF. L’obiettivo è quello di creare ulteriori presupposti per fare in modo che l’ambiente possa diventare sempre più virtuoso, sia all’interno delle manifestazioni istituzionali sia nei circoli dove questi ragazzini si allenano quotidianamente”.

Inoltre, a metà ottobre inizieranno anche i raduni regionali dei Centri Periferici di Allenamento (CPA), mentre proprio in questi giorni si stanno svolgendo fra Formia (ragazze) e Tirrenia (ragazzi) altri raduni tecnici nazionali. “Il tutto – spiega Dell’Edera – con una differenziazione di contribuiti di allenamento da dare ai ragazzi, che saranno equamente divisi fra area mentale, area motoria e tattico-tecnica. In sostanza, il cordone ombelicale che lega circoli, raduni regionali e raduni nazionali diventa ancora più forte. Perché una volta terminati i raduni nazionali, i nostri tecnici periferici andranno nei circoli dei ragazzini convocati per verificare il lavoro insieme agli insegnanti di ciascuno, affinché gli obiettivi formativi psicofisici e tattico-tecnici siano raggiunti”.

Precisione, controllo, variazione: le 3 parole chiave per il 2026 dell’ISF

Grandi novità anche per il settore del padel. La prima riguarda la nascita di una nuova tipologia di scuola, che si unisce alle tre esistenti in precedenza: club school, basic school e standard school. “La nuova tipologia di scuola – dice Dell’Edera – si chiamerà padel academy FITP e all’interno delle padel academy, da quest’anno, i nostri tecnici andranno ad allenare gratuitamente, a totale carico della FITP, i migliori ragazzini d’Italia di 16, 17 e 18 anni. Tutto ciò per rinforzare sempre di più anche nel padel il Sistema Italia. Nel tennis è ormai consolidato e ne parla tutto il mondo, mentre nel padel possiamo e dobbiamo crescere ancora. Da qui nasce l’idea di dividere l’Italia in 5 macroaree, ciascuna con la sua padel academy, e di utilizzarle per permettere ai giovani più forti del paese di allenarsi insieme, per alzare il livello”.

L’altra novità per il mondo della pala riguarda la modifica alla Coppa delle Regioni, che cambierà categorie. Non ne esisterà più una per under 14 e una per under 18, come successo sino a qui, ma dal 2026 diventeranno tre. Una sarà riservata agli under 12 (ragazzini e ragazzine di 10, 11 e 12 anni), un’altra agli under 15 (ragazzini e ragazzine di 13, 14 e 15 anni), mentre per i ragazzi di 16, 17 e 18 anni nascerà la Coppa delle Regioni di macroarea, sfruttando le cinque macroaree citate prima per le padel academy. “Il tutto – spiega il direttore dell’ISF – per costruire anche nel padel un percorso che sia altamente formativo fin dalle categorie più giovani, in grado di accompagnare i ragazzini dagli 8-9 anni fino ai 18”.

“Per quanto riguarda invece pickleball e beach tennis – prosegue Dell’Edera – stiamo ancora lavorando sulle progettualità, perché stiamo svolgendo un’attenta analisi sugli sviluppi di queste due discipline di racchetta sull’intero territorio nazionale. In seguito, definiremo delle progettualità sportive mirate, che abbiano le stesse finalità di crescita che inseguiamo per tennis e padel”.

Precisione, controllo, variazione: le 3 parole chiave per il 2026 dell’ISF

Nel corso della quattro giorni di Carsoli, l’ISF ha anche definito le tre parole chiave che dal prossimo anno caratterizzeranno tutti i raduni tecnici di ciascuna disciplina, così come tutti i corsi di formazione: precisione, controllo e variazione. “Il termine precisione – spiega il direttore dell’ISF – è rivolto essenzialmente al servizio, colpo che in ciascuna disciplina, a prescindere dal fatto che venga effettuato dall’alto oppure dal basso, ha un ruolo determinante sulle possibilità di successo. Per esempio, riteniamo che già a 8-10 anni un bimbo debba essere capace di servire a uscire, al corpo o alla T, senza paura di incappare in un doppio fallo. Se ciò è importante per tennis e beach tennis, vale ancora di più per padel e pickleball, nei quali la capacità di utilizzare gli angoli diventa determinante per consentire al compagno di intervenire. Pertanto, abbiamo lavorato notevolmente sulla metodologia della didattica di insegnamento e allenamento del servizio, enfatizzando il concetto di precisione.

La parola chiave “controllo”, invece, è riferita essenzialmente alla risposta al servizio. Perché se è vero che la battuta è determinante per poter vincere un incontro, è altrettanto vero che è essenziale anche saper far partire lo scambio. “Quando si parla di controllo nella risposta, si parla di un controllo che è psicofisico, quindi mentale e motorio, ma anche tattico-tecnico, perché il bagaglio deve essere il più ampio possibile. Oggi un bimbo deve saper rispondere da 4 metri fuori dal campo, coi piedi sulla riga o anche in campo, cercando di essere aggressivo. Con la parola controllo vogliamo definire la capacità di adattamento del bimbo rispetto a una azione di gioco importante quanto il servizio”.

Il termine variazione – prosegue Dell’Edera – si rivolge invece alle azioni a rimbalzo, per tutte le quattro discipline di racchetta. Con variazione intendiamo la capacità di manovrare il gioco, muovere la palla e l’avversario, saper cambiare ritmo. Si tratta di un aspetto del gioco che va a toccare anche la sfera mentale, perché richiede a un giocatore la capacità di essere attento, concentrato e motivato a tal punto da riuscire a mettere in pratica un concetto per nulla facile da tradurre nel gioco, specialmente per un lasso di tempo abbastanza lungo. Queste tre parole chiavi sono importantissime, per tutte le discipline, perché enfatizzano sia le differenze fra l’una e l’altra, arricchendo pertanto l’intelligenza motoria di chi le pratica, sia il minimo comune denominatore fra le quattro, perché ciascuna disciplina in determinati concetti ne richiama un’altra. Questo lavoro prova che, anche da un punto di vista formativo, la nostra federazione è sempre più multidisciplinare”. Ora, come sempre, il lavoro dell’ISF e del settore tecnico procederà nell’intero territorio italiano, con l’obiettivo di renderlo il più capillare possibile. “Uno dopo l’altro – chiude Dell’Edera – visiteremo tutti i Comitati Regionali, per incontrare tecnici e dirigenti, così da proseguire verso l’obiettivo di uniformare il più possibile l’intero sistema”.

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