-

Repubblica, "Sinner e il tennis raccontano un'Italia nuova: la lezione per il calcio"

"Il calcio racconta che ci può essere un'Italia come è sempre stata" scrive Piccolo, che manca di progettazione ma si culla sui suoi guizzi. Il tennis, sottolinea, "sta raccontando che ci può essere un'Italia nuova"

18 novembre 2025

La carica di Jannik Sinner alle Nitto ATP Finals (Foto FITP)

La carica di Jannik Sinner alle Nitto ATP Finals (Foto FITP)

"Il calcio racconta che ci può essere un'Italia come è sempre stata. Il tennis in pratica sta raccontando che ci può essere un'Italia nuova" scrive Francesco Piccolo su Repubblica commentando l'ascolto record della finale Sinner-Alcaraz alle Nitto ATP Finals, la partita di tennis più vista di sempre, che ha registrato domenica uno share più alto della sfida Italia-Norvegia valida per le qualificazioni ai Mondiali di calcio. 

L'Italia, scrive, "assomiglia più a quella del calcio che a quella del tennis. Noi siamo abituati al fatto che a una mancanza di progettazione corrisponde un risultato. Il calcio ci ha insegnato questo (...) Quindi crediamo nel miracolo. E chi crede nel miracolo, non ha nessuna necessità di lavorare".

Finals 2025, il 'Best of'

Finals 2025, il 'Best of'

Jannik Sinner, il primo italiano numero 1 del mondo e il primo campione a Wimbledon in singolare, consente di guardare a un futuro diverso. Quando ha perso la finale dello US Open a New York contro Carlos Alcaraz, scrive Piccolo, "Sinner si è messo a lavorare sui pochissimi difetti che ha per cercare di accorciare la distanza da Alcaraz. Quando l'Italia ha perso come ieri sera, e perfino quando ha vinto, ha semplicemente detto: va bene così, si va avanti così, sì ci sono dei problemi ma non c'è nulla da organizzare e nulla da progettare". 

Nel 2021 l'Italia ha vissuto un momento per certi versi simile. In poche ore, a Londra, Matteo Berrettini perdeva contro Novak Djokovic la prima finale mai giocata da un italiano in singolare a Wimbledon. E la nazionale di calcio, con lo stesso Berrettini tifoso d'eccezione, vinceva gli Europei di calcio a Wembley. Nonostante l'esito opposto rispetto a domenica, anche nel 2021 si poteva già intravedere la differenza tra la vecchia e la nuova Italia resa oggi ancor più evidente dai trionfi di Sinner.

Visti dai social: Sinner Winner e la collezione di Carlitos

Visti dai social: Sinner Winner e la collezione di Carlitos

La finale di Berrettini a Wimbledon, scrive Piccolo, "non era una casualità: era solo la punta dell'iceberg di un movimento che avrebbe prodotto numerosi giocatori da primi 50 della classifica Atp, oltre a colui che è e che sarà per molti anni il numero 1 o 2 del mondo. Il movimento continua a crescere e proliferare, è il frutto di un cammino organizzato, spesso scientifico, e di una crescita collettiva. E ovviamente più si cresce, più si cresce. Più si vince e più hai voglia di emulare i vincitori". 

Il trionfo agli Europei di calcio, invece, scrive Piccolo, è stata "il frutto di una meravigliosa casualità - di un gruppo, di un allenatore, di un'atmosfera. E che però ha dato come conseguenza la voglia di sotterrare i problemi. Nel calcio questo è successo spesso. Il calcio, per questo, è il simbolo perfetto del nostro paese: non riusciamo a progettare e a organizzare, ma ogni tanto riusciamo a fare dei guizzi meravigliosi e quindi ci percepiamo come grandi o come grandiosi, comunque". 

Il tennis di questi anni, come le squadre di pallavolo di Velasco, prosegue Piccolo, ha "costruito un terreno sportivo solido, sul quale non vincere una volta, ma vincere molte volte. In pratica noi adesso seguiamo il tennis e lo amiamo perché abbiamo il giocatore più forte del mondo (in passato siamo stati capaci perfino di passare nottate svegli per guardare le barche a vela, pur di accorrere in soccorso dei vincitori). Il tennis si è dovuto costruire un'architettura per raggiungere i traguardi più grandi. Il calcio non ha bisogno di costruirla perché tanto siamo forti lo stesso, perché siamo improvvisatori e presuntuosi. E il fatto di perdere non significa nulla". Grazie ai successi di Sinner e Musetti, Errani e Paolini, delle nazionali di Coppa Davis e Billie Jean King Cup, l'Italia nuova ha lanciato la sua sfida per il futuro.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti