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Abbate, esordio a ritmo di reggaeton: “Ho conosciuto il padel nel 2020 ed è diventato la mia vita”

Buon debutto del siciliano negli Europei di Cadice: “La mia regione è piena di giovani promettenti che faranno cose importanti nel circuito mondiale”

di | 24 ottobre 2025

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Vittorie e una personalità non indifferente per ‘brindare’ alla prima convocazione della vita nella Nazionale italiana maggiore. Flavio Abbate racconta così le sue giornate azzurre a Cadice.
 
La tua avventura azzurra non poteva iniziare in modo migliore…
Giocare per la Nazionale è una sensazione unica, non c’è nulla che possa eguagliarla. Io e Alva siamo partiti e anche se siamo nuovi, ci sentiamo comodi perché ci conosciamo bene e abbiamo giocato tanto in coppia. Io mi sentivo già parte del gruppo, questa squadra ti fa sentire sempre parte del gruppo, indipendentemente dal livello”.
 
Tu scendi in campo con le cuffie: che musica ascolti?
Mi piace molto la musica reggaeton, mi rilassa, e io prima di un match ho bisogno più di relax che di carica”.
 
Quando hai capito che il padel sarebbe diventato lo sport della tua vita?
“Ho conosciuto questo sport nel 2020, in periodo di Covid. Un amico mi invitò a provare e io, avendo giocato a tennis tutta la vita, non sapevo nemmeno come impugnare la racchetta. Nel 2022, a marzo, ho deciso di abbandonare il tennis e dedicarmi solo al padel. Un po’ per i risultati, un po’ per il rimpianto di non essere diventato professionista nel tennis, mi sono dedicato anima e corpo al padel… ho iniziato a vincere, a scalare la classifica italiana e quella internazionale. Così è diventato il mio lavoro”.
L'esultanza dell'Italia in FIP Euro Padel Cup (Foto Padelfip)

L'esultanza dell'Italia in FIP Euro Padel Cup (Foto Padelfip)

Il padel italiano cresce anno dopo anno…
“Vero, l’anno scorso c’erano molti meno italiani nel circuito internazionale, mentre ora ci confrontiamo con gli spagnoli, da sempre il riferimento mondiale. Tre anni fa non avrei immaginato di poter giocare contro certi campioni e programmare una stagione nel circuito internazionale. Ora è possibile”.
 
La Sicilia, la tua regione, è molto vivace nel padel…
“C’è entusiasmo, il circuito regionale funziona e soprattutto ci sono tanti ragazzi fortissimi che si allenano nello Star Padel, l’accademia dove mi allenavo anche io. Sei o sette atleti della nazionale Junior provengono da lì. Ci sono tanti giovani promettenti, e sono certo che faranno cose importanti in questo sport”.
 
Qual è il tuo più grande sogno nel padel?
“Prima di questa settimana il mio sogno era vestire la maglia della Nazionale; l’ho realizzato. Ora il mio nuovo sogno è arrivare costantemente agli ultimi turni dei tornei Premier, per dimostrare che l’Italia può competere con nazioni come Spagna o Argentina. C’è margine, siamo lì e oramai possiamo giocarcela con tutti”.
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