FERRUCCIO ‘ILLO’ QUINTAVALLE
Luogo e data di nascita: Milano, 6 gennaio 1914 (scomparso a Somma Lombardo il 15 agosto 1998).
In Coppa Davis: dal 1931 al 1938 partecipò a 9 incontri tra nazioni, vincendo 4 match di doppio su 9 disputati. Esordì il 19 agosto 1933 nel match vinto dall’Italia 3-2 contro l’Olanda a Scheveningen. Lui e Valentino Taroni vennero superati da Ody Koopman e Gerard Scheurleer 6-4 6-1 2-6 6-3.
Nei tornei del Grande Slam: dal 1937 al 1949 fu in tabellone in 5 delle grandi prove ed ottenne un ottavo di finale a Parigi nel 1947 (battuto dal sudafricano Eric Sturgess 7-5 6-1 6-0).
Agli Internazionali d’Italia: raggiunse i quarti di finale nel 1933 (battuto dal francese André Martin-Legeay 6-3 4-6 6-3) e gli ottavi nel 1931, 1934 e 1935. In doppio fu semifinalista nel 1934 insieme a Valentino Taroni (battuti da De Stefani/Hughes 7-5 6-0 6-2.
Titoli Italiani: tra gli under 18 vinse i titoli di singolare nel 1931 e di doppio nel 1931 e 1932. A livello assoluto si aggiudicò 4 titoli di doppio maschile (nel 1933, 1935, 1936 e 1937, sempre in coppia con Valentino Taroni) e 2 di doppio misto (1935 con Ivana Orlandini e 1936 con Vittoria Tonolli). Nel 1972 colse un ultimo tricolore: il titolo di doppio maschile over 55
Miglior classifica italiana: è stato numero 2 d’Italia nel 1939, numero 5 nel 1937, 1938, 1944 e 1945.
Note: di antica e nobile famiglia, nel mondo del tennis e dagli amici era per tutti “Illo” (dal secondo nome, all’anagrafe infatti era Ferruccio Cirillo). Laureato in ingegneria al Politecnico di Milano, si aggiudicò il titolo di doppio maschile (con Guido Cesura) ai campionati mondiali universitari del 1933. Dopo la carriera agonistica ebbe successo anche come capitano della squadra di Coppa Davis, ruolo che rivestì in 10 incontri tra il 1949 e il 1951 (raggiungendo con Gianni Cucelli, Marcello Del Bello e Vanni Canepele la finale interzone contro l’Australia nel 1949). Ancor maggiori furono i suoi successi da imprenditore. Il padre Umberto era stato amministratore delegato della Magneti Marelli; lui, da direttore generale della Edoardo Bianchi, produttrice delle leggendarie biciclette di Costante Girardengo e Fausto Coppi, coinvolse in una joint venture Fiat e Pirelli dando vita all’Autobianchi di cui fu fondatore e amministratore delegato. Il marchio fu poi acquisito da Fiat alla fine degli Anni Sessanta, lasciando nel cuore e nei ricordi degli italiani vetture popolari come la “Bianchina” e la “A112”. Suo nipote, Illo Ferruccio, è l'attuale presidente della holding di famiglia FdQ e del Quanta Club di Milano.